Noa Marciano è una soldatessa 19enne rapita da Hamas lo scorso 7 ottobre: video diffuso sui social e l’incubo della sua morte con le immagini che non lascerebbero dubbi.
La giovane si identifica nelle immagini e ribadisce di essere stata trattenuta da quattro giorni. I video mostrano anche il corpo senza vita della giovane donna pubblicato sui social network. Il portavoce dell’esercito d’Israele ha confermato il rapimento, ma non la sua morte.
Una soldatessa israeliana ha 19 anni ed è stata rapita da Hamas il 7 ottobre 2023. Noa Marciano è comparsa in un video diventato virale. A riportare la notizia è il quotidiano BBC.
La vicenda
Intanto il lato militare di Hamas, le Brigate Izzedine al-Qassam, ha ribadito che Noa Marciano è stata uccisa in un attacco aereo israeliano avvenuto lo scorso 9 novembre. Le forze di difesa israeliane hanno confermato la morte della donna, ma ancora non c’è nulla di chiaro in merito alle circostanze che hanno provocato il decesso.
Noa Marciano stava prestando servizio vicino il kibbutz Nahal Oz lo scorso 7 ottobre, poi l’attacco di Hamas. Intanto la donna era stata tenuta in ostaggio a Gaza, ma ora ne sarebbe stato confermato il decesso. Israele non ha comunque divulgato il video. La soldatessa è stata inclusa nella lista dei militari dell’esercito caduti in battaglia da quando è iniziato il conflitto.
Il filmato riportato dalla BBC mostra il corpo della donna ucciso. Le immagini integrali mostra la giovane che legge un testo e alla fine viene mostrato il cadavere della donna. A riportare la notizia è il quotidiano Haaretz.
La 19enne prestava servizio come osservatore dell’esercito vicino al kibbutz Nahal Oz. Proprio l’Idf ha dichiarato che gli agenti avrebbero parlato con la famiglia della giovane in seguito alla pubblicazione del video. Si sconsiglia la visione delle immagini ad un pubblico maggiormente sensibile.
Noa Marciano, 19 años. ZL. pic.twitter.com/u1I2lTpoAb
— Judiniño ✡️ (@judiovirus) November 13, 2023
Il video indigna
Le immagini con il filmato integrale mostrano la giovane mentre legge un testo, alla fine si mostra invece il cadavere di Noa Marciano. La 19enne prestava servizio come osservatore dell’esercito in una base vicino al kibbutz Nahal Oz. Intanto gli agenti hanno parlato con la famiglia di Marciano in seguito alla pubblicazione del video.
Intanto il principale ospedale di Gaza resta al centro della guerra fra Israele e Hamas. La struttura al-Shifa è piena di carri armati e non c’è alcuna possibilità di gestire il numero sempre più alto di cadaveri. I morti sarebbero 179, tutti sepolti all’interno di una fossa comune.
Proprio la mancanza di carburante per alimentare i macchinari della terapia intensiva, nonché la refrigerazione degli obitori, sarebbe al centro di una grave crisi sanitaria. Ancora ricoverati i 600 pazienti presenti nella struttura, così come segnato dal responsabile Mohammad Abu Salmiyah. In questo caso, infatti, fra i corpi sepolti ci sarebbero anche quelli di 29 pazienti e di 7 bambini che si trovavano in terapia intensiva.