Ciro Grillo è accusato di violenza insieme ad altri giovani: il racconto della giovane di quello che avrebbe subito proprio nella villetta di Cala di Volpe. I dettagli sulla sua testimonianza.
Silvia è il nome di fantasia scelto per proteggere il nome dell’identità della presunta vittima dello stupro avvenuto in una villa in uso dalla famiglia di Beppe Grillo. Nei guai il figlio Ciro Grillo insieme ad altri giovani.
La ragazza ha raccontato di aver vissuto una notte a base di alcol e sesso, parlando anche della prima violenza che sarebbe avvenuta per opera di Francesco Corsiglia. Successivamente, invece, ha raccontato che avrebbero agito il figlio di Grillo, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta.
Il racconto drammatico
Prima sarebbe stata costretta a bere una mezza bottiglia di vodka, poi gli abusi sessuali denunciati alle forze dell’ordine. Sono questi alcuni dei passaggi denunciati dalla ragazza che ha raccontato quanto accaduto in quei terribili momenti.
“Prima costretta a bere vodka con violenza. Poi non riuscivo a muovermi, non riuscivo a tirarmi su con le braccia o a fare altro, ero terrorizzata, non sapevo cosa stesse succedendo, cioè, non te l’aspetti una cosa del genere. […] Io lì non avevo voce, mi è venuto in mente di urlare, non è che non mi è venuto in mente, ma non riuscivo“, racconta la giovane.
La ragazza ha vissuto però momenti difficili a tal punto che il presidente avrebbe sospeso l’udienza per alcuni minuti. A riportare la notizia è il quotidiano Repubblica. La vittima della presunta violenza ha ribadito che dopo quanto accaduto avrebbe compiuto “atti di autolesionismo. Ho disturbi alimentari“, racconta.
“Vittorio mi ha preso per il collo, mi ha tirato indietro la testa e mi ha fatto bere. Il mio corpo era come se fosse anestetizzato“, ricorda la studentessa. “Provavo a tirarmi su, anche con la testa, poi ho iniziato a vedere nero e sono svenuta. Cioè mi son spenta, ho visto nero…“, commenta.
Intanto gli avvocati della difesa parlano di presunte contraddizioni emerse dai racconti della giovane. Ci sarebbe anche presunte divergenze sul racconto di una sua amica, avvenuto durante le precedenti udienze.
Altri dettagli
La studentessa italo-norvegese ha accusato di violenza sessuale Ciro Grillo e altri tre ragazzi. Durante la giornata di martedì 7 novembre 2023 ha testimoniato in tribunale, raccontando quanto sarebbe accaduto nella notte fra il 16 e il 17 luglio 2019 nella villetta a schiera che si trova a Porto Cervo.
L’abitazione è di proprietà della famiglia di Beppe Grillo, uno dei fondatori del Movimento 5 Stelle. Intanto l’udienza è stata sospesa in un’occasione per permettere alla giovane di riprendersi a causa di un momento di difficoltà. Non erano presenti in aula i quattro imputati che, però, hanno parlato di una giovane pienamente consenziente di quanto stava accadendo.
La studentessa ha iniziato a raccontare la serata trascorsa nel 2019 al Billionaire, ribadendo che tutti avevano bevuto in grandi quantità, poi però si è bloccata quanto la ricostruzione è passato ai dettagli di quella notte. Lacrime durante l’udienza e la decisione di sospendere per alcuni minuti.
Successivamente, di conseguenza, è stato chiesto di proteggere la teste con un paravento, ma l’istanza è stata respinta. In seguito, quindi, la ragazza ha risposto alle domande del pubblico ministero Capasso, ripetendo alcuni elementi già denunciati all’epoca quando sporse denuncia, non appena rientrata dalla Sardegna. Intanto il processo continua e il racconto della giovane far emergere nuovi dettagli.