La guerra in Israele continua senza sosta e adesso per l’esercito è il momento di dare la caccia ai terroristi nei tunnel di Hamas. Cosa succede e quali sono le difficoltà da superare per l’esercito di
Basta il lancio di un razzo, proveniente dalla Striscia di Gaza, per dare spazio alla ricostruzione di movimenti, reazioni e rifugi. L’esercito d’Israele sta infatti ripercorrendo le mosse degli artificieri e lo fa grazie all’intelligenza artificiale.
Grazie ad una sorta di replay si può analizzare una grande quantità di intercettazioni audio, video, foto, scansioni radar del sottosuolo, e immagini termiche degli edifici. Proprio le forze di difesa israeliane hanno di fatto scelto di disegnare le mappe degli jihadisti, provando ad evitare che possa ripetersi quanto accaduto lo scorso 7 ottobre.
Come funziona l’arma per uccidere i terroristi di Hamas
L’arma segreta di Israele e sfrutta l’intelligenza artificiale e disegna la mappa delle catacombe jihadiste. Grazie a questa strategia si può inoltre sorvegliare la Striscia di Gaza di notte e di giorno. Proprio da quando è avvenuto l’attacco ci sono infatti tanti sensori, posizionati su droni, aerei, navi e satelliti che intercettano quanto avviene nella zona di Gaza.
Si registrano le modifiche ai palazzi, al terreno circostante, nonché i movimenti di persone e autovetture. Tutto il materiale viene così schedato con i Big Data, componendo una mappa digitale in continuo divenire. Centinaia di razzi lanciati e conseguente analisi sulla traiettoria delle armi. In seguito all’accensione degli ordini, di conseguenza, gli aerei avrebbero così bombardato le postazioni di Hamas.
Questa sorta di “macchina del tempo” può ripercorrere i passi di chi ha piazzato le rampe, gli ingressi nelle gallerie, i veicoli utilizzato e di conseguenza anche il possibile percorso sotterraneo utilizzato. Come se non bastasse, inoltre, l’intelligenza artificiale viene accompagnata dai controlli tramite droni e le spie che sono presenti sul terreno.
Questa strategia, utilizzata per trovare le basi di Hamas, ha così permesso di identificare miliziani di Hamas, familiari e loro amici. Una rete di persone ricostruita fin da quando i soldati israeliani hanno iniziato a combattere fra le strade di Gaza contro i terroristi di Hamas. La radiografia del potenziale militare jihadista è l’obiettivo principale dell’esercito israeliano .
Il parere degli esperti e le difficoltà
Decine di ore di sorveglianza dentro e fuori dalla Striscia di Gaza, contando sugli occhi elettronici che accumulano tantissime informazioni. La mappa digitale è stata condivisa per ricostruire tank e plotoni.
Su Repubblica si legge il commento di Eran Ortal, veterano delle campagne di combattimento con i terroristi di Hamas ed Hezbollah, che dirige proprio il centro studi delle forze armate e che risale a due anni fa. “Nel futuro le operazioni terrestri in territorio nemico dovranno spingere l’avversario a far uscire allo scoperto le capacità di lanciare ordigni e distruggerle“, si legge.
Se da un lato ci sono dei vantaggi per gli israeliani, dall’altro emergono difficoltà per stanare il labirinto sistema di rete di tunnel sotterranei, piuttosto simile ad una grande base militare. Sgomberare e far crollare questi tunnel vorrebbe dire tentare di smantellare la struttura di Hamas.
Inevitabilmente questi tunnel offrono un vantaggio nella guerra che Hamas conduce: potrebbero essere in grado di annientare la supremazia tecnologia degli avversari. La cosiddetta metro di Gaza è un grosso punto interrogativo che l’arma segreta di Israele vorrebbe annientare, ma i tunnel sono ancora oggetto di grandi approfondimenti e accertamenti, utilizzando sempre i vantaggi generati dalla tecnologia.