Israele sfrutta il sistema Arrow: la rivoluzione tecnologica e anche strategica può avere una influenza non indifferenti sugli equilibri di potere in tempo di guerra.
Il sistema Arrow è entrato in funzione in tempo di guerra e adesso la rivoluzione tecnologica entra a pieno regime sul fronte del conflitto. Si tratta di uno strumento utilizzato dalle forze di difesa israeliane per abbattere uno degli ordigni lanciati dagli Houthi dello Yemen.
Gli esperti parlano del più avanzato scudo anti-missile che esiste attualmente nel mondo: non era mai stato utilizzato contro un bersaglio reale. Proprio per questo, infatti, potrebbe offrire una protezione contro l’arsenale dei missili a lungo raggio accumulato da Iran e alleati.
Le conseguenze e come funziona lo scudo anti-missili
Nelle scorse ore, infatti, si è registrata l’intercettazione del sistema di difesa a lungo raggio anti-missile denominato “Arrow”. Un missile balistico era stato infatti lanciato verso Israele: proveniva dalla zona del Mar Rosso. Proprio i sistemi di rilevamento dell’Aeronautica di Tel Aviv hanno tracciato la traiettoria del missile e lo hanno fatto nel luogo operativo maggiormente appropriato.
Arrow entra a pieno regime e si confronta con armi che possono addirittura viaggiare fuori dall’atmosfera, giungendo sulla terra ad oltre 10mila chilometri all’ora. Il suo compito è quello di bloccare i missili (non i razzi ndr). Può colpirli ad altissime quote e ciò avviene poiché potrebbero contenere velini chimici o altro.
L’ultima versione di Arrow 3 è in grado di intercettare missili fino a 100 chilometri di altezza, tanto da riuscire a distruggere perfino alcuni satelliti in orbita. Il nuovo modello corre fino a nove volte la velocità del suono ad una distanza di quasi 200 chilometri: l’obiettivo si raggiunge dopo 4-5 secondi per poi essere inseguito grazie ad un sensore ad infrarossi.
Le potenzialità in tempo di guerra e i rischi
Grazie al radar che gestisce i lanci è invece in grado di avvistare possibili incursioni fino a 900 chilometri di distanza e quindi ben oltre i confini dello Stato d’Israele. Il prezzo per acquistarla è enorme, da qui la decisione di Gerusalemme di acquistarne soltanto due batterie di Arrow 2 e una della successiva evoluzione.
A tal proposito, però, la Germania ha deciso di ordinarne una: l’avrebbe pagata qualcosa come 4 miliardi di euro, ogni missile costa 3 milioni di euro. Sulla vicenda è intervenuto un capo staff dei progettisti che ha lavorato su Arrow 3.
“Il sistema è stato concepito proprio per stroncare minacce come i missili lanciati ieri dallo Yemen. Ma la buona notizia è che adesso possiamo mettere l’Iran e il resto della regione di fronte a una difesa pienamente operativa contro i missili balistici“, ha ribadito Usi Rubin.
La situazione intorno alla Striscia di Gaza
Intanto nella mattinata di mercoledì 1 novembre 2023 è stato aperto il valico di Rafah per il passaggio fra la Striscia di Gaza e l’Egitto. La decisione è giunta per consentire il trasferimento di feriti in arrivo dalla Palestina e anche per coloro i quali hanno un passaporto straniero: si tratta di centinaia di persone. La conferma è giunta direttamente dal sito Haaretz.
Sui social sono circolate le immagini che hanno mostrato autovetture, persone e ambulanze che si sono messe da Gaza direzione Egitto. Non si escludono in questi caso anche aiuti umanitari per le migliaia di persone che stanno affrontando le conseguenze della guerra scoppiata lo scorso 7 ottobre.