Dopo due giorni di fuga Robert Card, il killer della sparatoria avvenuta nel Maine, è stato trovato morto nei boschi vicino a Lewiston. L’incubo è finito ma i dubbi sul ritrovamento del cadavere rimangono
Ha ucciso armato di fucile, un M12, 18 persone e ferite altre 13, alcune in modo grave, aprendo il fuoco in due sparatorie a Lewiston, città del Maine. Robert Card, autore della strage, era scappato dal luogo del fatto facendo perdere le sue tracce. Le autorità locali hanno cercato l’uomo senza sosta per 48 ore.
Ieri sera la notizia del ritrovamento, non lontano dal luogo del massacro, del corpo senza vita dell’ex militare Card. Il killer è stato trovato nei boschi. La governatrice Demoratica James Mills, come riporta questa mattina l’edizione romana de Il Messaggero, ha dichiarato nella conferenza stampa l’annuncio della morte del 40enne, aggiungendo: “Ho chiamato il presidente Joe Biden per informarlo dell’avvenuto ritrovamento”.
Trovato morto Robert Card, il killer del Maine uccise 18 persone nella sparatoria
In pochi minuti ha impugnato un fucile mitragliatore e aveva compiuto un massacro in un locale e in una pista di bowling nella seconda città più grande del Maine, Lewiston. Dopo la sparatoria, il 40enne ex militare e istruttore di tiro, si era dato alla fuga per due giorni. Per 48 ore la Polizia ha cercato ovunque, diramando anche un comunicato per i cittadini dove si invitata a rimanere chiusi in casa poiché il killer girava armato. Robert Card aveva già dato segnali di problemi mentali, era stato ricoverato per due settimane nel reparto di psichiatria dopo aver dichiarato che “sentiva delle voci”.
Dopo aver ucciso 18 persone tra il bowling e un ristorante della zona, l’assassino è risultato introvabile per ore, anche se non si era allontanato troppo dal luogo dove aveva messo in atto la sparatoria, ritenuta la più grave avvenuta negli Stati Uniti nel 2023. A comunicare la notizia della morte del killer la governatrice del Maine James Mills che, in una conferenza stampa a Lewiston ha detto, come riporta Rainews24: “Sono qui semplicemente per comunicare che Robert Card è morto. Ho chiamato il presidente Biden per dargli la notizia”.
Le parole della Democratica Mills chiudono ufficialmente l’orrore della fuga di Card ma lasciano in sospeso molti dubbi. Anzitutto il ritrovamento del cadavere, vicinissimo alla zona dove è avvenuta la strage. Per due giorni il killer è risultato introvabile, eppure era nei dintorni, come mai non è stato rintracciato prima? Un secondo interrogativo riguarda proprio la scoperta del corpo. Il capo del dipartimento sicurezza Michael Sauschuck, ha spiegato alla stampa che il cadavere di Card è stato trovato ma non ha aggiunto nessun dettaglio, aggiungendo rivolto ai giornalisti presenti: “non vi daremo l’indirizzo”.
La sparatoria nei luoghi frequentati con la ex
Come riporta la polizia del Maine, il corpo senza vita di Robert Card è stato trovato ieri sera, venerdì 27 ottobre, intorno alle 19.45 locali. Le autorità spiegano di aver comunicato direttamente la notizia del ritrovamento del killer alle famiglie delle 18 vittime, e di essersi messi in contatto anche con i familiari dell’assassino che sono stati molto cooperativi in merito al caso.
Il 40enne Robert Card si sarebbe suicidato nei boschi sparandosi un colpo di fucile alla nuca. Il cadavere dell’ex militare USA è stato trovato a poche centinaia di metri dal centro di riciclaggio dove aveva lavorato siano a qualche tempo fa, prima di essere licenziato. Secondo alcune indiscrezioni, la perdita del lavoro è stata molto pesante per l’uomo. A questa si era aggiunta anche la rottura di una storia sentimentale.
Secondo informazioni, Robert Card avrebbe, infatti, aperto il fuoco proprio nei posti che frequentava con la sua ex fidanzata, ovvero la sala da bowling e il ristorante. Nella serata di ieri, dopo il ritrovamento del corpo del 40enne, la polizia ha anche rinvenuto un biglietto, forse d’addio, scritto dallo stesso Card prima di togliersi la vita.