Beckham e Victoria sono sempre più innamorati. Il segreto della loro passione è una stanza del piacere. I retroscena intimi della coppia.
Beckham e Victoria sono tornati in auge, non che avessero mai patito l’indifferenza, ma quello che ha fatto tornare David e Victoria in tendenza ovunque è la nuova serie Netflix sul campione inglese in grado di far capire come non sia tutto oro quel che luccichi. A dire il vero la loro vita è piena di sfarzo, ma anche di qualche sforzo. Infatti a certi traguardi non si arriva senza sacrificio. Persino in amore.
In molti pensano che entrambi si amino ancora come il primo giorno proprio perchè ricchi. Invece è palesemente il contrario: l’amore – in casa Beckham – trionfa poiché sono stati tanto tempo senza potersi vedere. Lo spiegano loro stessi all’interno della serie: su Netflix vengono fuori tutta una gamma di altarini sconosciuti ai più.
Beckham, Victoria e la stanza del piacere: il retroscena bollente
Dalle origini umili di entrambi alla capacità di adattamento al successo, fino alla trasformazione in icone. Un traguardo dopo l’altro sudato come nelle migliori favole. Lo stesso vale in amore: all’inizio non potevano vedersi ufficialmente. Il motivo era dovuto alla condizione dei loro manager: la coppia è sempre stata molto influente.
Anche da soli erano sinonimo di credibilità e inizialmente i manager ritenevano che metterli insieme volesse dire disperdere il pubblico di una e dell’altra metà verso altri lidi meno interessanti. Questo vuol dire che il loro amore doveva essere clandestino: “Il primo bacio che Victoria mi ha dato – racconta Beckham – è stato nel parcheggio. Lo facevamo nelle macchine all’inizio. I ricordi migliori in una BMW, di classe”, scherza il campione.
Proprio per questa lontananza iniziale – che hanno patito più del dovuto – come possono stanno insieme. In tutti i sensi. “Nella prima casa – racconta Victoria – avevamo anche una stanza del piacere con lenzuola leopardate e specchi sul soffitto”. Insomma i Beckham sanno come tenersi impegnati: l’amore trionfa sempre, e non solo quello.