Rapimenti, violenze e prigionia, poi le rassicurazioni: sono al momento 4 gli ostaggi liberati dall’inizio della guerra in Israele. Cosa ha deciso Hamas e perché lo ha fatto.
Altri due ostaggi sono stati liberati lo scorso lunedì 23 ottobre da Hamas e successivamente riconsegnati ad Israele. Yocheved Lifschitz ha 85 anni ed è reduce dalla cattura dei miliziani di Hamas avvenuta lo scorso 7 ottobre. Le notti trascorse sui materassi per terra, formaggio e cetrioli per sfamarsi insieme ad altri prigionieri presenti nel tunnel di Gaza.
Il racconto è dell’anziana donna che ha trascorso due settimane all’interno di questi luoghi presenti nella Striscia di Gaza. Si tratta di una donna rapita dal suo kibbutz e in seguito trasferito in un luogo in cui “ho passato l’inferno“, spiega ai cronisti.
Il drammatico racconto
Yocheved Lifschitz ha spiegato di essere stati sequestrati e presi a bastonate, nonché costretti a camminare per alcuni chilometri prima di scendere proprio in un labirinto di tunnel sotterranei.
“Mi hanno messo su una motocicletta, hanno fatto saltare in aria la recinzione elettronica che è costata 2,5 miliardi di dollari ma non è servita a nulla. Sono stata presa in ostaggio, non c’era distinzione tra vecchi e giovani. È stato molto doloroso. Mi hanno colpito le costole e mi hanno reso difficile respirare“, spiega l’anziana visibilmente provata dalla prigionia.
Ancora nessuna novità, invece, per quanto riguarda la liberazione del marito della signora Yocheved. “I nostri carcerieri si sono occupati di ogni aspetto. C’erano anche donne che conoscevano le nostre necessità igieniche“, precisa la donna.
Sul caso è intervenuto anche la figlia che è giunta da Londra per riabbracciare la donna. “La storia non finisce finché l’ultimo degli ostaggi non sarà tornato a casa“, ha ribadito la figlia dell’anziana liberata. Il marito, invece, è ancora nelle mani di Hamas: sarebbe fra gli oltre 200 ostaggi.
Le due prigioniere liberate sono Yochevem Lifschitz e Nurit Cooper. Hanno 85 e 80 anni e sono le due donne rapite a Nir Oz, proprio li dove è stato ucciso un quarto degli abitanti di zona. Le donne sono state liberate da Hamas, i loro marito sarebbero invece ancora in mano ai terroristi.
Momento en el que Hamás libera a dos rehenes israelíes. Una de las señoras se despide estrechándole la mano. Dicen “shalom”, paz. Golpe durísimo a la propaganda militarista y genocida. pic.twitter.com/x8bYFs4nu9
— Helena Villar (@HelenaVillarRT) October 23, 2023
La situazione ostaggi
Al momento soltanto quattro ostaggi sono stati liberati da Hamas. Si tratta della 17enne Natalie Raanan e di sua madre Judith. Entrambe sono state mostrate mentre scendevano da un suv, affiancate da un membro di Hamas, con tanto di volto sfocato per non essere riconosciuto.
Adesso arriva invece la liberazione delle due anziane israeliane. Il Governo ha ribadito che ci sarebbero ancora 220 persone sequestrate da Hamas: buona parte hanno il doppio passaporto o sono cittadini stranieri. Proseguono intanto le trattative per liberare anche gli stranieri, ma la situazione resta estremamente delicata per tutta una serie di motivi legati alle richieste.
Le due donne si chiamano Yocheved Lifshitz e Nurit Cooper e hanno rispettivamente 85 e 80 anni. Si tratta di due attiviste della sinistra israeliana, non hanno però il doppio passaporto, cosa invece emersa dalle due cittadine israeliano-statunitense liberate in seguito alle trattative. Sarebbero fra i membri fondatori del kibbutz nato nel 1955. Sul fronte liberazioni non si escludono novità a stretto giro, ma il riserbo è massimo.