Domenico Livrieri ha fornito nuovi cruenti dettagli sul delitto di Marta Di Nardo: l’uomo ha ammesso di aver ucciso la donna e averne fatto a pezzi il corpo.
Livrieri ha confessato il delitto della vicina di casa, Marta Di Nardo, avvenuto da alcune settimane nell’abitazione di via Pietro Da Cortona, a Milano. L’uomo dovrà rispondere dalle gravi accuse a suo carico per la morte della 60enne.
“Vorrei dire che mi dispiace per quanto accaduto, per aver assassinato Marta con la quale avevo un buon rapporto. Non è stata colpa mia, ma dei miei familiari che non mi aiutavano“, ha spiegato Domenico Livrieri parlando con gli inquirenti.
La confessione
L’uomo avrebbe agito per motivi di natura economica, ma dopo averla uccisa ha scelto di fare a pezzi il corpo e nasconderlo nel sottotetto della propria abitazione. Al centro di tutto ci sarebbe l’obiettivo di rubarle il bancomat.
“Con una delle sue carte aveva prelevato al bancomat dopo la morte della donna circa 170 euro, non prima di avere rinvenuto i codici di accesso presso l’abitazione della vittima“, spiega la gip Alessandra Di Fazio. Questo è quanto avrebbe detto l’uomo, pur parlando con frasi confuse e ancora tutte da accertare. Fatto sta che Livrieri si sarebbe impossessato del bancomat della donna, scegliendo in seguito di prelevare una somma dopo la sua morte.
La giudice ha fornito altri dettagli sul delitto di Marta Di Nardo, con tanti di motivi per l’arresto dell’uomo. “L’estrema gravità dei fatti commessi, la personalità dell’imputato capace di crimini efferati come già fatto in passato, impongono come unica misura applicabile quella della custodia cautelare in carcere“, ha osservato la giudice nel provvedimento.
Nel frattempo l’uomo resta in carcere dopo aver confermato l’uccisione della vicina di casa Marta Di Nardo. I due si erano conosciuti da circa un mese – prima al bar e in seguito fuori da quel contesto – poi la decisione di intraprendere una conoscenza amichevole.
Il delitto della 60enne risalirebbe allo scorso 4 ottobre. L’uomo avrebbe contattato l’amica per “restituirle venti euro“, si legge sul provvedimento del giudice.
Corpo di Marta Di Nardo fatto a pezzi
L’omicidio sarebbe maturato proprio mentre i due erano seduti sul bordo di un letto, intenti a conversare. Successivamente, infatti, il 46enne avrebbe sferrato un colpo di coltello contro la donna all’altezza del collo. L’arma del delitto era stata nascosta in precedenza sotto la coperta.
Soltanto in seguito, così come dichiarato da Livrieri, il 40enne avrebbe nascosto il coltello sotto il letto, preoccupandosi però di ripulire la scena del crimine. Soltanto in seguito, invece, l’uomo ha scelto di tagliarla a metà, armato di coltello, avvolgendone i resti all’interno di due coperte. “Riponeva tutto nella botola (della cucina, ndr), sperando di non essere scoperto“, si legge.
“Preso dal panico ho nascosto il corpo sopra nella botola in cucina dopo averla tagliata con un coltello da cucina lungo 50 cm. Non ho raccontato a nessuno di quello che è successo. Non so perché i giorni successivi mi recavo a casa sua, dove mangiavo“, spiega l’autore del delitto durante l’interrogatorio. Intanto dall’interrogatorio dell’uomo emergono dettagli cruenti, specialmente in seguito alle sue parole rilasciate davanti agli inquirenti che indagano sul caso Di Nardo.