Aperto il valico di Rafah anche per i palestinesi con la doppia cittadinanza, poi la chiusura immediata. Intanto il numero delle vittime continua ad aumentare.
Prima gli aiuti umanitari giunti a Gaza sponda Egitto, in seguito i palestinesi con doppia cittadinanza (molti egiziani) giunti al valico con la speranza di passare dal Sinai. I terminal passeggeri restano comunque chiusi e questo significa che non c’è alcuna possibilità interlocutoria, almeno per il momento.
Il valico di Rafah è stato chiuso in seguito all’ingresso di 20 camion, carichi di aiuti umanitari, proprio all’interno della Striscia di Gaza. A riportare la notizia è la CNN che aveva già parlato di una ventina di mezzi in attesa di varcare i confini.
Cosa sta accadendo
Si tratta di mezzi pieni di “medicinali, forniture mediche e una quantità limitata di scorte alimentari (prodotti in scatola)“, si legge in una nota. Nel frattempo anche un carico di carburante è giunto vicino l’ospedale Khan Younis, struttura che si trova all’interno della Striscia di Gaza (zona sud della Palestina). La conferma è giunta direttamente dalle parole di un corrispondente di Al Arabiya.
التلفزيون المصري: بدء عبور شاحنات المساعدات إلى داخل قطاع #غزة. pic.twitter.com/XCOFma1kRC
— ZaidBenjamin زيد بنيامين (@ZaidBenjamin5) October 21, 2023
Trucks with humanitarian aid, including medicines, have begun to pass through the Egyptian checkpoint in Rafah into the Gaza Strip.
20 trucks are expected to enter Gaza. pic.twitter.com/OkB9a8JN2v
— Clash Report (@clashreport) October 21, 2023
Intanto è stata segnalata una bomba artigianale a Nicosia (Cipro) nei pressi dell’ambasciata israeliana. Al momento ci sono quattro persone fermate. I media locali ha arrestato quattro persone fra 17 e 21 anni di origine siriana.
La bomba è stata detonata a 30 metri dall’ingresso della sede diplomatica: si tratta di un esplosivo a bassa intensità che non avrebbe provocato danni all’edificio. Intanto l’Onu si augura che il primo convoglio di aiuti umanitari, diretti a Gaza, “non dovrà essere l’ultimo“. A ribadirlo è Martin Griffiths, capo dell’agenzia umanitaria dell’Organizzazione delle nazioni unite.
“Sono fiducioso che questa spedizione sarà l’inizio di uno sforzo sostenibile per fornire beni essenziali, tra cui cibo, acqua, medicine e carburante, agli abitanti di Gaza in modo sicuro, incondizionato e senza ostacoli“, ha ribadito Griffiths. Le spedizioni portano cibo e aiuti medici ma non carburante: si tratta di prodotti vitali per la Striscia di Gaza, luogo gravemente colpito negli ultimi giorni dagli attacchi aerei.
⭕️ LIVE: Trucks containing humanitarian aid have begun entering the Gaza Strip from Rafah crossing between Egypt and the besieged Gaza Strip ⤵️ https://t.co/koTklDNkg8
— Al Jazeera English (@AJEnglish) October 21, 2023
L’arrivo di Giorgia Meloni
La presidente del Consiglio italiano è giunta al Cairo per partecipare al summit internazionale per la pace, promosso direttamente dal presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi. Giorgia Meloni è arrivata in Egitto per parlare e affrontare la delicata questione del conflitto in corso nel Medio Oriente.
La premier dovrebbe raggiungere a breve anche Israele per una breve visita a Tel Aviv. C’è in programma un incontro con il primo ministro Benjamin Netanyahu e il capo di Stato ebraico Isaac Herzog, a seguire il rientro in Italia. Parteciperanno al summit anche Spagna (Pedro Sanchez), Grecia (Kyriakos Mitsotakis) e Cipro (Nikos Christodoulides).
Prevista la rappresentanza dei ministri degli Esteri, invece, per Francia, Germania e Regno Unito, nonché Antonio Guterres (il segretario generale delle Nazioni Unite), Charles Michel (presidente del Consiglio europeo) e Josep Borrell (attuale Alto rappresentante politica estera dell’Unione europea).