Ha confessato il delitto di Marta Di Nardo, la donna scomparsa da settimane a Milano: le parole del 46enne Domenico Levrieri sono chiare. Cosa ha dichiarato agli inquirenti.
Marta Di Nardo è una donna di cui si erano perse le tracce a Milano dalla notte fra gli scorsi 4 e 5 ottobre, ora il tragico ritrovamento. Per il delitto della donna ha confessato Domenico Levrieri, 46enne vicino di casa della vittima, fermato nella notte fra venerdì 20 e sabato 21 ottobre 2023.
L’uomo ha rilasciato alcune dichiarazioni durante l’interrogatorio che si è tenuto sempre nel capoluogo meneghino. Dinanzi ai carabinieri di Porta Monforte si è così espresso: “Non volevo, sono dispiaciuto“. Avrebbe cercato di negare tutto per ore, poi la confessione a distanza di ore.
Il ritrovamento del corpo
Durante la serata dello scorso venerdì 20 ottobre, infatti, il personale di pubblica sicurezza ha trovato il cadavere della donna: era nella sua abitazione di via Pietro da Cortona in avanzato stato di decomposizione. Ora per l’uomo c’è l’accusa di omicidio a causa della morte di Marta Di Nardo.
Secondo le prime informazioni raccolte, la vittima sarebbe stata tagliata a metà e nascosta nel soppalco di casa dell’uomo. Il 46enne avrebbe negato per diverse ore, poi avrebbe ceduto e raccontato di aver compiuto tutto da solo.
Coltellate all’altezza del collo e in seguito la decisione di fare il corpo a pezzi e di nascondere nell’appartamento, precisamente in una coperta. Nella notte fra 4 e 5 ottobre scorsa, infatti, l’uomo avrebbe agito con il presunto intento di ottenere il bancomat della donna.
E proprio dalle indagini sono state scoperte varie tracce di sangue in casa della donna, specialmente in camera da letto, luogo in cui Levrieri sarebbe entrato più volte. Probabilmente, infatti, avrebbe deciso di far perdere le tracce del cadavere, posizionando il corpo nel proprio sottotetto di casa.
Le novità sul delitto di Marta Di Nardo
A ritrovare il corpo sono stati i carabinieri nel corso di un sopralluogo. Sul luogo del ritrovamento sono in seguito giunti anche i vigili del fuoco per estrarre il cadavere dal sottotetto.
Di Nardo e Levrieri erano in cura presso un centro psicosociale: della donna affetta da ludopatia il figlio ne aveva denunciato la scomparsa il 17 ottobre 2023, ma il telefono risulterebbe non raggiungibile dal 4 dello stesso mese.
Proprio da quel momento, infatti, la donna sembrerebbe aver fatto perdere le tracce, sparendo praticamente nel nulla. A ciò si è aggiunta l’assenza di riscontri, emersi dai filmati delle telecamere del palazzo, materiale analizzato durante gli scorsi giorni.
Come comunicato dai carabinieri, il 46enne sarebbe invece affetto da problemi di tossicodipendenza e avrebbe avuto una relazione con la vittima: l’uomo ha vari precedenti.
In casa di Levrieri, infatti, sarebbero stati scoperti alcuni effetti personali della vittima: la stessa cosa vale per l’abitazione della donna. “Sono emerse tracce della presenza dell’uomo all’interno dell’abitazione della Di Nardo in un periodo successivo alla sua scomparsa“, si legge in una nota dei carabinieri.
L’uomo ha quindi ammesso di aver ucciso la donna con un colpo al collo e poi di aver fatto a pezzi il suo corpo, utilizzando un coltello da cucina. Successivamente, invece, lo avrebbe avvolto in una coperta e nascosto all’interno del proprio appartamento. Ha ribadito più volte di aver agito da solo e senza alcun aiuto.