E’ stato arrestato nelle scorse ore Miguel, padre di Kata, la bimba di 5 anni scomparsa lo scorso 10 giugno dall’ex hotel Astor di Firenze. Nuovo sopralluogo nella struttura
Ritorna nuovamente in carcere Miguel Angel Romero Chicclo, padre della piccola Kataleya, scomparsa ormai 4 mesi dall’ex hotel Astor di Firenze. L’arresto dell’uomo è avvenuto nelle scorse ore dai carabinieri in esecuzione di un ordine del giudice che ha disposto nei suoi confronti l’aggravamento delle misure di custodia cautelare a cui era già sottoposto per precedenti vicende.
Il suo arresto, infatti, non è collegato al caso della scomparsa della figlia di 5 anni Kata ma a reati precedenti di cui l’uomo è accusato. nel frattempo un nuovo sopralluogo è avvenuto nell’ex struttura alberghiera occupata. Gli investigatori cercano nuovi dettagli nelle intercapedini.
Il padre di Kata ritorna in carcere
Secondo gli inquirenti, Miguel Chicclo avrebbe disobbedito all’obbligo di firma imposto a seguito della precedente scarcerazione. Il papà di Kataleya era stato liberato proprio l’estate scorsa in seguito alla scomparsa della figlioletta. Era stato accordato all’uomo la scarcerazione disponendo una misura meno restrittiva che gli permettesse, così, di poter seguire la vicenda della bambina accanto alla moglie e fuori dal carcere.
Dal momento della sua uscita dal carcere Miguel avrebbe dovuto seguire l’obbligo imposto dai giudici di firma. La misura era stata seguita dallo stesso all’inizio della scarcerazione ma nell’ultimo periodo avrebbe evitato in alcune circostanze. A dare la notizia stamani è il quotidiano La Nazione che spiega: “Il padre della piccola Kata, per quattro volte negli ultimi tempi, non si sarebbe presentato in caserma dai carabinieri. L’uomo non avrebbe indicato alcun giustificato motivo, spingendo i carabinieri a segnalare il caso ai giudici che infine gli hanno revocato la fiducia e ordinato un uovo arresto”.
Come riporta anche fanpage, gli avvocati del signor Chicclo hanno dichiarato: “La motivazione del provvedimento è da individuarsi nella mancata presentazione di Miguel presso la caserma dei carabinieri in due sole occasioni mentre in altre due si è presentato in ritardo. Siamo fiduciosi di chiarire quanto prima che tale condotta non è stata attuata per sottrarsi all’ obbligo bensì per le ragioni che rappresenteremo puntualmente alla magistratura”.
Nuovo sopralluogo all’ex hotel Astor: si cerca nelle intercapedini
Nel frattempo le indagini sulla scomparsa della piccola Kataleya proseguono. Stamattina, infatti, è scattato un nuovo sopralluogo sul posto da dove la bimba è stata vista l’ultima volta. Le ricerche del reparto cacciatori dei Carabinieri hanno preso nuovamente il via nell’ex Astor di Firenze.
Giunti in via Maragliano, periferia di Firenze, nelle prime ore di questa mattina, lo squadrone cacciatori hanno compiuto alcune ispezioni approfondite nei locali. Gli uomini dell’Arma che hanno iniziato il sopralluogo sono esperti nella ricerca di luoghi di difficile accesso. L’obiettivo delle ricerca probabilmente è trovare tracce della bambina in ogni intercapedine dell’ex hotel.
E’ sempre più presente l’ipotesi secondo cui Kataleya non sia mai uscita dalla struttura o che sia rimasta comunque in un’area vicina. Nei giorni scorsi la madre della piccola scomparsa, Katherine Alvarez aveva detto: “Cercatela nei palazzi vicino l’hotel Astor. Gli investigatori non la cerchino solo nell’ex Astor, ma anche nei palazzi vicini. Chi abitava nell’albergo occupato, sa cosa è successo quel giorno. Chi sa, parli. Finora non è stato fatto abbastanza per cercarla. Abbiamo fornito diverse indicazioni, anche dopo l’ispezione nell’albergo qualche settimana fa, abbiamo segnalato persone che potrebbero sapere, ma ancora non conosciamo gli sviluppi delle indagini”.
Secondo i pm titolari dell’indagine l’ipotesi principale è che la piccola Kata sia stata vittima di un sequestro di persona a scopo di estorsione, derivante, molto probabilmente dai rapporti difficili tra gli occupanti dell’ex struttura alberghiera per il racket delle stanze. Proprio per questo alcuni familiari di Kata, coinvolti in quei reati, sono stati arrestati.