Donna di 54 anni vince 600mila euro ai giochi online ma non rinuncia al reddito di cittadinanza per tre anni. Processata per truffa ai danni dello Stato, in aula il colpo di scena del figlio 20enne
Aveva fatto richiesta per il reddito di cittadinanza senza, però, dichiarare che aveva vinto precedentemente 600 mila euro ai giochi online. Per tale motivo una donna di 54 anni di Anagni, provincia di Frosinone, è finita a processo con l’accusa di truffa i danni dello Stato.
Ieri, però, in aula è arrivato il colpo di scena. I fatti risalgono al febbraio del 2019 dopo che la Guardia di Finanza, a seguito dei controlli, ha scoperto che la 54enne pur avendo vinto quella enorme somma di denaro, aveva percepito il reddito per ben tre anni – dal 2017 al 2019.
Vince 600mila euro online ma continuava a percepire il reddito di cittadinanza. Denunciata donna per truffa
Ieri mattina, venerdì 13 ottobre, in aula per il processo alla 54enne di Anagni, a intervenire sul caso di truffa ai danni dello Stato da parte della donna è il figlio 20enne dell’imputata. Sul banco dei testimoni il ragazzo ha dichiarato che la madre non c’entrava nulla con la vicenda che l’ha vista coinvolta e accusata come truffatrice e che quei giochi online venivano gestiti sia da lui che dagli altri due fratelli che, nel 2019, quando il caso venne a galla, erano ancora minorenni.
Per questo motivo era la madre a figurare come giocatrice, essendo un’adulta. Il giovane 20enne ha riferito anche che tutto quel denaro transitato su quel conto era stato immediatamente reinvestito attraverso il gioco online. Morale della favola, la madre 54enne, risultante titolare dell’ingente somma di denaro, in realtà era davvero all’oscuro di tutto. L’avvocato della donna imputata, il legale Giammarco De Robertis, ha puntato la sua difesa nel dimostrare concretamente che quei 600 mila euro depositati su quel conto erano stati subito spesi di nuovo da parte dei figli della sua assistita e che questi avevano continuato a giocare sui siti online di scommesse.
La signora, al momento della presentazione dell’Isee non aveva dichiarato di aver incassato tutti quei soldi perché i suoi tre figli avevano già prosciugato il conto. Dunque, secondo l’avvocato dell’imputata, la donna non avrebbe dichiarato il falso. Ora bisognerà attendere il prossimo febbraio quando in aula verranno sentiti anche gli altri due figli dell’imputata 54enne.