Una nuova truffa telefonica confezionata ad hoc da un software che crea appositamente un numero che non compare in rubrica quando squilla il telefono. Così i consumatori sono vittime dei truffatori
Il telefono cellulare squilla, il numero che appare sul display è sconosciuto. Il malcapitato di turno risponde alla chiamata e dall’altra parte del fil la voce di un operatore che si presenta: “La chiamiamo da Edison, il suo fornitore di energia”. Il truffatore conosce il nome della vittima e persino la sua data di nascita.
Si segnala un problema di fatturazione e tutto appare convincente finché non arriva il sospetto quando per risolvere il “problema” si propone di cambiare operatore. Il sospetto, come segnalato anche da la Repubblica, diviene assoluta certezza quando poi si riprova a ricontattare il numero e si sente la voce registrata che segnala: “Numero inesistente”. E’ andata in scena l’ennesima chiamata truffa.
Come funziona la nuova truffa telefonica
La chiamata è gestita da un call center che opera molto probabilmente dall’est Europa. Ma se sul display apparisse il vero numero di telefono nessuno (o quasi) ci cascherebbe. Così i call center si “mascherano” adoperando una tecnica illegale: ovvero camuffare il numero con uno italiano creato sul momento attraverso un software. Così tutti i call center ingannano i consumatori italiani evitando, anche, i filtri antispam che ognuno può attivare.
Il problema è grave e, ad oggi, solo gli operatori Wind Tre e Tiscali hanno arginato questo problema. Mentre Vodafone è in fase di attivazione. Questo è quanto emerge da questa inchiesta portata avanti da la Repubblica su quello che i tecnici chiamano come fenomeno Call ID Spoofing, ovvero “alterazione dell’identificativo chiamante”.
L’Autorità garante delle comunicazioni, Agcom, già a luglio 2022 aveva chiesto a tutti gli operatori call center di intervenire, senza però ottenere il 100% dei consensi. L’Agcom non è intervenuta sotto ordine o obbligo, ma nella forma di una autorizzazione a bloccare le chiamate estere con numero falso. Secondo l’Autorità garante tale forma “risulta essere sufficiente a tutelare i clienti dalle truffe e rispettare le proprie regole sul piano di numerazione italiano”. Ma al momento, solo i clienti Wind Tre e Tiscali hanno aderito alla richiesta Agcom mettendo i propri utenti in protezione dalle truffe.
L’attesa di un provvedimento: la risposta di Tim e Vodafone all’Agcom
La risposta giunta da Tim sulla questione Agcom, come riporta la Repubblica, è chiara: “Al fine di adottare ulteriori misure discusse nell’apposito tavolo tecnico Agcom e Operatori, tra cui ad esempio il blocco delle chiamate provenienti dall’estero con numerazione nazionale geografica, è necessaria l’emanazione di un apposito provvedimento da parte dell’Autorità”.
Poi Tim continua dichiarando: “Al tempo stesso sta portando avanti un’importante attività di monitoraggio, tramite test-call con l’obiettivo di definire una mappatura dei numeri in questione e intraprendere le opportune azioni verso i soggetti coinvolti. Tim rende disponibile ai clienti, oltre al Servizio 187, lo sportello online dove è possibile segnalare comportamenti scorretti e verificare autonomamente la veridicità del codice dell’operatore del call center”. Mentre, la risposta arrivata da Vodafone sul blocco dei numeri è che essa è “in via di implementazione e nelle prossime settimane sarà attivo in modo da proteggere i propri clienti”.
E’ fondamentale indicare che quello indicato dall’Autorità garante è solo il primo dei blocchi attivabili sulle chiamate per impedire gli altri usi illegali e criminosi di numeri italiani da parte dei call center. Agcom stima che già attivando questo primo blocco la maggioranza delle attuali truffe telefoniche potrà essere debellato.