Si estende la vicenda delle scommesse su piattaforme illegali: non c’è soltanto Fagioli coinvolto. Indagini per Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo. Perché l’indagine potrebbe anche andare oltre? Ci sono diversi motivi.
Scommesse e presunti intrighi di natura malavitosa sono al centro delle indagini, da parte della Procura di Torino, che avrebbero incrociato Nicolò Fagioli, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo.
Sta di fatto che Fagioli si è autodenunciato alla Figc mentre le rivelazioni fatte da Fabrizio Corona avrebbero portato ad ampliare il raggio d’azione circa il coinvolgimento di altri calciatori nell’inchiesta. Indagini sulle piattaforme di scommesse illegali, ora l’ipotesi più grave del calcioscommesse.
La vicenda
Secondo le ipotesi, qualche tesserato potrebbe non essersi limitato a puntare sulle sfide di calcio, ma potrebbe anche aver scommesso soldi sulle partite della propria squadra. Il Codice di Giustizia Sportiva, precisamente con l’articolo 24, vieta ai professionisti di scommettere, pena pesanti conseguenze come lunghe squalifiche e ammende di natura economica (già proibito con la legge 401/1989.
“L’ordinamento federale fa espresso divieto ai calciatori ed ai tesserati in genere di effettuare qualsiasi tipo di scommessa al fine di trarne profitto. Questo anche in una prospettiva di garanzia del regolare svolgimento delle gare e dei campionati“, recita l’art. 24 del Codice di Giustizia Sportiva.
In ogni caso, però, i nomi di Zaniolo e Tonali erano già noti alla Procura piemontese, ma le parole pronunciate da Corona non avrebbero fatto altro che accelerare le tempistiche.
Proprio per questo si può spiegare la scelta degli agenti della Squadra Mobile di recarsi nel ritiro della Nazionale a Coverciano, così da notificare gli avvisi di garanzia per Tonali e Zaniolo. L’ipotesi di reato contestata è la stessa di Fagioli.
Perché si è accelerato tutto
Si sarebbe voluto posticipare tutto dopo la partita fra Italia e Malta, precisamente al loro rientro in Inghilterra: Tonali gioca attualmente nel Newcastle, Zaniolo nell’Aston Villa. Gli inquirenti attendono di ascoltare le rispettive versioni dei fatti, da parte dei due giocatori, così come già fatto con Fagioli.
“Ho scommesso su partite di calcio. Mai puntato sulla Juve“, ha ribadito Fagioli, escludendo di averlo fatto ai danni o a beneficio del club piemontese. Secondo quanto ribadito dal Corriere della Sera, infatti, dagli atti in possesso della polizia emergerebbe la prova di un loro coinvolgimento nelle scommesse sul mondo del calcio.
Ancora da chiarire, però, su quali squadre. L’inchiesta parte da Fagioli ed ora si è estesa ad altri due giocatori, ma il numero potrebbe essere destinato ad aumentare.
Nel frattempo il personale di polizia ha sequestrato gli smartphone di Zaniolo e Tonali con i quali si sarebbero collegati alla piattaforma “illegale e clandestina“. Come se non bastasse, inoltre, i pm stanno analizzando le frequenze sulle scommesse, i debiti accumulati e le cifre perse in questo periodo.
Una nuova inchiesta che, di fatto, è destinata a creare scompiglio all’interno del mondo calcistico italiano. Resta da chiarire chi abbia invitato i giocatori sulla piattaforma, così come comprendere se ci sia stato un contatto fra utenti e chi gestiva il presunto giro di scommesse illegali.
Al momento Aston Villa e Newcastle, club in cui militano i due giocatori italiani coinvolti nella vicenda legata alle scommesse, non hanno rilasciato alcuna dichiarazione sull’accaduto. Bocche cucite in casa Magpies e Villans, anche se certamente la notizia non avrà fatto fare i salti di gioia ad entrambe le società.