Pogba, le controanalisi lo vorrebbero positivo al testosterone ma c’è dell’altro: nuovi dettagli che potrebbero cambiare la situazione.
Paul Pogba nel mirino. Le controanalisi hanno parlato chiaro. È positivo al testosterone, fattore riscontrato lo scorso 20 agosto in occasione della partita Udinese-Juventus. Le analisi hanno dato una doppia sentenza che lascia con le spalle al muro l’ex United, ora sospeso dalle attività della squadra con uno stipendio notevolmente ridotto rispetto agli 8 milioni pattuiti inizialmente.
La Juventus è vicina al campione, ma non può far altro che rimettersi alla Giustizia Sportiva. Una vera e propria attesa che potrebbe portare alla squalifica di un anno (e oltre) del calciatore, ma c’è ancora tempo. Infatti se resta il condizionale su una vicenda che sembrerebbe lampante è perchè stanno emergendo nuovi fattori che non possono essere ignorati.
Pogba, l’asso nella manica: la difesa del campione contro la squalifica
In primis Pogba si è sempre detto fiducioso che questa vicenda potesse risolversi in breve tempo, ma le dichiarazioni del principale sospettato non spostano gli equilibri. I rilevamenti scientifici, invece, sì: Pogba è stato analizzato nuovamente e sembrerebbe essere positivo a una sostanza diversa dal testosterone.
Si tratterebbe della Dhea. Il cosiddetto “ormone della giovinezza”: un androgeno più potente e moderno rispetto al primo che l’Antidoping lo ha proibito da una decina d’anni. Questo significa che, qualora venisse confermato il riscontro, potrebbe essere possibile chiedere un forte sconto di pena.
Il piano dei legali
La squalifica, quindi, si ridurrebbe drasticamente. Testosterone e Dhea producono gli stessi metaboliti, ma il primo è un prodotto di retroguardia. Quasi del tutto assente nei prodotti contaminati. Mentre il Dhea rappresenta un contaminatore classico presente in decine di prodotti. La differenza è sottile, ma sostanziale.
La difesa di Pogba potrebbe, dunque, provare a far passare la tesi dell’integratore contaminato. Le tempistiche di assunzione saranno fondamentali per capire se nel caso di Pogba è plausibile la volontarietà – e quindi il dolo – oppure no. Intanto Allegri, allenatore dei bianconeri, prova a difenderlo: “Umanamente gli sono vicino. Il calcio perde un giocatore diverso da tutti gli altri”, ha detto il tecnico dopo la conferma delle analisi. Questa storia, però, non sembra essere ancora finita.