Al momento le voci del mezzo in fiamme prima della caduta non troverebbero conferme ufficiali, pur parlando di una questione al centro di opportune verifiche da parte degli inquirenti.
Terribile l’incidente accaduto a Mestre a causa del quale sono morte oltre 20 persone: cosa emerge dai primi rilievi. Spunta anche un video utile a chiarire la dinamica dell’impatto mortale.
Fuoco e fiamme hanno travolto e ucciso un autobus pieno di turisti che è precipitato da una rampa del cavalcavia Rizzardi, a Mestre, durante il tardo pomeriggio dello scorso martedì 3 ottobre. Immediatamente il mezzo ha preso fuoco: il guardrail non ha retto e il mezzo è caduto in una strada sottostante.
Un volo da circa 10 metri d’altezza e un bilancio tragico: 21 vittime accertate e 15 feriti, di cinque in gravi condizioni di salute. A parlarne è il prefetto Michele di Bari che ha fatto il punto sulla vicenda. Intanto proprio la Procura di Venezia ha aperto un fascicolo per fare luce sulla vicenda. Morto anche l’autista Alberto Rizzotto, un 40enne italiano che viveva a Tezze di Piave.
Secondo le informazioni raccolte, il bus era diretto al campeggio Hu, probabilmente di rientro da una giornata di vista nella città di Venezia. Lo schianto è avvenuto a circa tre chilometri dall’arrivo a destinazione. A causa dell’impatto la circolazione dei treni è stata sospesa, allertati gli ospedali di zona che hanno accolto le persone estratte dalle lamiere.
Intanto durante le prossime ore è prevista l’analisi delle immagini di videosorveglianza: previsto anche l’ascolto dei feriti. Le testimonianze, infatti, potranno offrire un quadro ancora più chiaro sulla vicenda.
All’origine dell’incidente ci sarebbero diverse ipotesi. Una è quella del malore del conducente, ma non si esclude un principio di incendio del mezzo che sarebbe accaduto prima dell’incidente fatale.
Un testimone avrebbero parlato di una manovra impropria che potrebbe aver causato l’incidente dell’autobus. Auto in coda su un calcava e il mezzo che improvvisamente si muove, compiendo un “movimento strano“: a chiarire tutto saranno le telecamere piazzate sulla strada. Chi lo ha visto a destra della carreggiata ha parlato di “una manovra eccessiva” che potrebbe aver causato la tragedia.
Il malore o il colpo di sonno dell’autista Alberto Rizzotto sarebbero le due ipotesi al vaglio degli investigatori. Per chiarire la vicenda con assoluta certezza servirà attendere la scheda video che si trova proprio sul mezzo. Nel cuore della notte, infatti, i vigili del fuoco hanno lavorato per estrarre un elemento decisivo ai fini investigativi.
Al momento le voci del mezzo in fiamme prima della caduta non troverebbero conferme ufficiali, pur parlando di una questione al centro di opportune verifiche da parte degli inquirenti.
Mauro Longo è il comandate dei vigili del fuoco di Venezia che è giunto sul luogo della tragedia pochi minuti dopo lo schianto. Di scene forti ne ha viste tante nella sua carriera lavorativa, ma questa lo ha inevitabilmente sconvolto.
“Credo che una scena così tragica, con così tanti morti in quelle condizioni, la maggior parte di noi non l’abbia mai vista, nemmeno i più anziani. Anche se ogni vita ha il suo peso, il numero conta. Ne abbiamo visti di corpi accartocciati fra le lamiere, nei nostri interventi, ma vederli tutti lì, ammassati in mezzo alle fiamme […] C’erano anche una ragazza e una bambina che adesso sono qui, sotto il ponte, coperte dai teli“, ha spiegato.
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