Annullata la partita di Champions League a poche istanti dal calcio d’inizio: scene pazzesche allo stadio, ecco cosa è successo.
Dopo due settimane tornano a giocarsi le coppe internazionali con la disputa della seconda giornata ed i tifosi non stanno più nella pelle, visto che è sempre un momento di grande emozione quando vedono scendere le loro squadre in campo.
Tuttavia, non sempre una partita può essere momento di felicità, ma anche può provocare momenti di ansia e di tensione. Per conferma bisognerebbe chiedere ai tifosi di Sepahan e Al Ittihad che l’altro ieri si sono visti rimandare a casa a causa dell’annullamento del match di AFC Champions League da parte dell’Asian Football Confederation (AFC).
Che ha emesso anche un comunicato ufficiale, ribadendo come in primis venga sempre la sicurezza sugli spalti. Ma cosa è successo per portare all’annullamento della partita? Al momento esiste una versione ufficiale da parte delle due squadre, né da parte dell’AFC. Ma secondo svariate indiscrezioni tutto fa pensare che la colpa sia stata la presenza di una statua a bordocampo.
La statua in questione era quella del generale iraniano Qasem Soleimani, ucciso dagli USA a Baghdad nel 2020, che avrebbe scatenato la rabbia dei giocatori dell’Al Ittihad e non solo.
Al Naghsh-e Jahan Stadium era davvero tutto pronto per il debutto casalingo in AFC Champions League degli iraniani del Sepahan, contro i sauditi dell’Al Ittihad di Benzema. C’erano circa 60 mila spettatori sugli spalti che davano spettacolo e la serata sembrava dovesse essere di festa, ma così non è stato.
La partita è stata annullata dall’AFC dopo aver ricevuto comunicazione da parte del club saudita di non voler scendere in campo, scatenando tante polemiche. Non c’è ancora una versione ufficiale da parte degli organi competenti. Ma come riportato da varie fonti, i giocatori dell’Al Ittihad non sono voluti scendere in campo a causa della statua del generale iraniano Qasem Soleimani che era stata posta a bordocampo.
Il club saudita ne aveva chiesto la rimozione per la partita, ma così non è stato e allora c’è stato il rifiuto di scendere in campo e questo porterà sicuramente a delle conseguenze per il club. Soleimani, morto nel 2020 per mano degli USA, nell’attacco con droni all’aeroporto di Baghdad, ha la fama del dittatore e del carnefice tra la gente saudita ed è per questo motivo che i giocatori dell’Al Ittihad non volevano la sua statua a bordocampo.
Come spiegato da un utente ad un altro sulla piattaforma social, infatti, è come se in Europa a bordocampo avessero posto una statua di Hitler. Andando totalmente a mancare di rispetto verso un paese che ha sofferto per la guerra. La presenza della statua di Soleimani ha mandato su tutte le furie anche la Saudi Football Association.
La quale, secondo ESPN, avrebbe chiesto a Al Ittihad ed Al Hilal, impegnato contro il Nassaj Mazandaran in questo secondo turno, di lasciare subito l’Iran. Una protesta forte che potrebbe portare a sanzioni gravi per la Federcalcio Saudita che vuole far valere le sue ragioni e non ha intenzione di fare un passo indietro.
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