Barbara D’Urso a Londra, il motivo non è soltanto “accademico”. La donna sta imparando l’Inglese per approdare su Netflix: l’indiscrezione.
Barbara D’Urso è a Londra da qualche mese. Il motivo sembrava essere soltanto personale: la voglia di imparare l’Inglese per mettersi alla prova nuovamente con sé stessa e dimostrare che non è tempo di “chiudere” come molti le avevano consigliato. C’è ancora spazio per lei. In tv e non solo.
Ecco perchè il viaggio a Londra non è casuale. Dietro ci sarebbe una trattativa in chiusura: D’Urso vola a Londra per l’Inglese, ma anche perchè vuole farsi trovare pronta da Netflix. Il colosso dello streaming l’avrebbe contattata per fare la protagonista di una serie da produrre.
Barbara D’Urso su Netflix: cosa farà la conduttrice
Ci sarebbe già un’intesa di massima: a renderlo noto è il settimanale DiPiùTv che non solo vuole la D’Urso già avviata verso altri lidi, ma aspetta anche nuove e clamorose novità. Intanto a novembre dovrebbe riprendere l’avventura della donna a teatro con il riadattamento della commedia “Taxi a due piazze” che ha riscosso un grandissimo successo.
Per quanto concerne nuovi progetti, la presentatrice e interprete ancora non può parlare perchè è vincolata con Mediaset fino a dicembre. Da gennaio metterà tutto nero su bianco. Parola di Antonio Ricci, il quale probabilmente sapeva di Netflix, ma aveva semplicemente avvisato che le frecce a disposizione dell’arco di Barbara D’Urso non erano ancora finite. Il resto l’ha detto DiPiùTv.
Non c’è ancora l’ufficialità, ma i fan già tremano all’idea di vedere la propria beniamina in un’altra veste. Barbara D’Urso non è nuova alla fiction. Ha già preso parte a lavori come “La Dottoressa Giò” e “Lo zio d’America”, ma stavolta la sua carriera potrebbe avere un respiro internazionale. Ecco perchè quest'”Erasmus” tardivo assume un altro valore. Quasi una stoccata ai detrattori. Barbara D’Urso non si è fermata, ha solo preso la rincorsa verso un nuovo trampolino che vede Cologno Monzese da lontano. Chissà con quali ripercussioni.
