E’ stato incastrato dai dati del suo smartwatch l’ex medico della Virtus Bologna, Giampaolo Amato accusato di aver ucciso la moglie e la suocera nell’ottobre del 2021. I pm chiudono le indagini: è lui l’unico responsabile del duplice omicidio premeditato
L’ex medico della Virtus Pallacanestro di Bologna Giampaolo Amato che avrebbe ucciso la moglie Isabella Linsalata e la suocera Giulia Tateo, sarebbe stato incastrato dai dati registrati dal suo smartwatch indossato la sera dell’omicidio della suocera avvenuto tra l’8 e il 9 ottobre del 2021.
Dalle analisi effettuate sui dispositivi elettronici, è emerso che quella notte, quando la suocera è morta nel sonno, Amato sarebbe salito al primo piano dove viveva la donna. A rivelarlo è lo smartwatch dell’ex medico che ha, come riporta anche il Corriere della Sera, apportato un cambio di altitudine che smentisce la dichiarazione di Amato in tribunale.
Lo smartwatch smentisce le parole di Giampaolo Amato. Caso chiuso
Amato aveva dichiarato in tribunale che la notte in cui la suocera è morta, lui stava dormendo. Ma tale dichiarazione è stata smentita dall’analisi effettuata sul dispositivo elettronico (smartwatch) indossato da Giampaolo Amato che ha rilevato in realtà come l’ex medico della Virtus Bologna era sveglio.
Alla luce dei fatti, la procuratrice aggiunta di Bologna, Morena Plazzi e il pubblico ministero Domenico Ambrosino hanno concluso le indagini nei confronti del 64enne Giampaolo Amato, ex medico della Virtus Pallacanestro di Bologna, già in carcere dal 24 aprile scorso. Per la Procura, Amato è l’unico autore del duplice omicidio premeditato della moglie Isabella Linsalata, deceduta a causa di un mix di farmaci tra il 30 e il 31 ottobre 2021, nonché quello della suocera, Giulia Tateo, uccisa precedentemente, tra la notte dell’8 e il 9 ottobre 2021 con le stesse modalità, ovvero somministrandole Sevoflurano e Midazolam.
Inoltre, Amato è accusato anche di peculato, essendo in quel periodo un medico in servizio dell’Ausl. Ma non solo, l’uomo è accusato anche di detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope utilizzate poi per commettere i due reati. Secondo l’accusa l’ex medico avrebbe ucciso le due donne premeditando gli assassinii per motivi ereditari. L’obietto del 64enne era quello di accaparrarsi l’appartamento della moglie e quello della suocera, in modo da portare avanti liberamente la sua relazione extraconiugale che nel frattempo intratteneva da tempo con un’altra donna.