In Italia i casi di Covid aumentano sempre di più: la nuova variante Eris registra il doppio di morti in un mese ed è boom di contagi. Le parole del presidente del Gimbe, Nino Cartabellotta: “Numeri sottostimati”
La stabilità nei due mesi precedenti sui casi Covid in Italia sembra essere finita. Da 4 settimane consecutive si registra, infatti, una progressiva ripresa della circolazione del virus con la nuova variante Eris. Rispetto al mese appena passato, questo di settembre rileva un aumento dei nuovi casi settimanali quintuplicato, passando da 5.889 (del 10-16 agosto) a 30.777 (del 7-13 settembre).
Aumenta anche il tasso di positività dei tamponi e i casi sono passati da 6 a 52 per 100mila abitanti. Ma nell’ultimo mese si registra un raddoppio anche nei decessi così come nei ricoveri in area medica. A darne un quadro esplicativo sono i dati monitorati settimanalmente dalla Fondazione Gimbe. Il presidente, Nino Cartebellotta ha dichiarato in merito, come riporta stamani anche il Messaggero: “Numeri sì bassi ma anche ampiamente sottostimati rispetto al reale impatto della circolazione virale”.
Covid, la situazione in Italia allarma: raddoppio di morti in 4 settimane
Secondo l’analisi svolta dal presidente Gimbe, Cartabellotta: “Nelle ultime 4 settimane la circolazione virale risulta aumentata in tutte le Regioni e Province autonome. Secondo l’ultimo aggiornamento nazionale dei dati della Sorveglianza integrata Covid-19 dell’Istituto superiore di sanità (Iss), rispetto alla distribuzione per fasce di età, eccezion fatta per la fascia 0-9 anni, l’incidenza aumenta progressivamente con le decadi: da 10 casi per 100mila abitanti nella fascia 10-19 anni a 78 nella fascia 70-89 anni, fino a 83 negli over 90. Questo conferma i fattori di sottostima della circolazione del virus”.
Nel report Gimbe si parla anche dei ricoveri in area medica e nel dettaglio si legge che questi, dopo il minimo di metà luglio con 697 ricoveri, i posti letto occupati in area medica sono ora triplicati raggiungendo soglia: 2.378. Anche la terapia intensiva è aumentata registrando nelle ultime settimane 76 casi rispetto ai 18 del 21 luglio.
Secondo il presidente Gimbe, “Il tasso di ospedalizzazione in area medica cresce con l’aumentare dell’età. Anche i decessi aumentano, risultando raddoppiati nelle ultime 4 settimane”. Secondo i dati dell’Istituto superiore di Sanità, le morti per Covid risultano quasi esclusivamente a carico degli over 80. Infine, il report dell’Ecdc – European centre for disease prevention and control – non segnala “varianti di preoccupazione, ma solo di interesse”.
Il rapporto Gimbe sulla campagna vaccinale
Sui vaccini, il rapporto Gimbe evidenzia che le indicazioni preliminari per la campagna di vaccinazione anti-Covid 2023-2024 sono contenute nella Circolare del ministero della Salute datata 14 agosto. Ieri il ministro della Salute Schillaci ha invitato le Regioni a iniziare la somministrazione dei vaccini dalle categorie più a rischio da fine mese.
Ma, come riporta il Messaggero, Nino Cartabellotta ricorda che la circolare ministeriale: “non menziona la possibilità di effettuare il richiamo su base volontaria per le categorie non a rischio. Secondo, le raccomandazioni non hanno tra gli obiettivi la prevenzione del long-Covid. Infine, le tempistiche programmate dalla circolare, ovvero per l’attesa del vaccino e l’allineamento con la campagna anti-influenzale, sono troppo lunghe”.
Il presidente Gimbe conclude dicendo: “La progressiva ripresa della circolazione virale a partire da fine agosto e la certezza che quasi tutti gli over 80 e i fragili non hanno effettuato alcun richiamo negli ultimi tre mesi, stanno già avendo un impatto sulla loro salute”. Infatti nei mesi di giugno-agosto agli over 80 sono state somministrate 827 quarte dosi e 2.156 quinte dosi. Avviare il prima possibile la campagna vaccinale per questa fascia d’età a rischio è urgente.