Salvini apre Pontida con le idee chiare, il prossimo obiettivo per il Carroccio sono le Europee: possibile alleanza con Le Pen.
Pontida è sempre un mix di emozioni per chi difende i vecchi valori del Carroccio. La Lega ha sempre mirato a una propria indipendenza, ma ora è cambiata la prospettiva. Con Salvini al comando, il problema non è più l’Italia – che è diventata terreno di confronto e opportunità per affermare la leadership – ma l’Europa.
Il leader leghista si ritrova in piazza davanti agli estimatori padani per mettere in chiaro i punti fondamentali per il futuro. Porti chiusi, meno criticità sulle tasse e la riforma fiscale e unione nella politica interna. Questa è la parte più difficile perchè l’ex Ministro dell’Interno – attualmente alle Infrastrutture – sono mesi che spinge (avendo anche i Trasporti) per un’alleanza con i sovranisti francesi.
In particolare con Marine Le Pen: la leader di Rassemblement National è sul palco a Pontida e non è un’ospite casuale. L’annuncio arriva dalla stessa Le Pen qualche ora prima dell’evento: “Sto andando da Salvini”, si legge su Twitter. Prove di alleanza e una stoccata, seppur moderata, a Giorgia Meloni che proprio sull’alleanza con i francesi in vista delle Europee aveva preso tempo.
Lei – da Premier in carica – vuole aspettare e capire quanto convenga effettivamente strattonare Macron visto che ci sono determinati temi in ballo. La politica francese sull’immigrazione è controversa, esattamente come parte del ragionamento che pone all’attenzione la Germania, l’Italia si pone tra il blocco delle frontiere e la riorganizzazione dei flussi. Una posizione centrale che non potrà durare a lungo e che, anche internamente, crea qualche problema al sovranismo italiano. Giorgia Meloni prende tempo, Salvini no.
Il Presidente del Consiglio è a Lampedusa, mentre il leader del Carroccio strizza l’occhio a un possibile futuro targato Le Pen. Una “scelta di campo” che significa mettere la freccia, almeno in fatto di strategia. Infatti, sia Marine Le Pen che Matteo Salvini, parlano di “Europa dei popoli e UE che limita la libertà di pensiero degli Stati membri”. Un’aria scissionista – per così dire – a cui Meloni non intende strizzare l’occhio.
Quindi Pontida ha le idee chiare, ma non è detto che sia il nuovo centro nevralgico per quanto riguarda le prossime strategie politiche. Il Carroccio sembra aver già deciso da che parte stare, ammesso che questo basti per evitare la spaccatura interna. Salvini riparte da Pontida, ma non viaggia da solo. Meloni potrebbe ricordarglielo presto, con buona pace di Le Pen.
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