A Cassino Giulio D’Aliesio è morto in sella alla sua moto a 18 anni. Dalle indagini spunta l’ipotesi di una gara clandestina. Aurora, madre della giovane vittima chiede la verità
Aurora è la madre del 18enne Giulio D’Aliesio, morto in moto lunedì scorso nei pressi di Montecassino e da quando il figlio è deceduto urla a gran voce di voler conoscere la verità su quanto accaduto nell’incidente stradale. Insieme alla donna davanti la stanza dell’obitorio dell’ospedale di Cassino ci sono i parenti, i colleghi e gli amici che non la lasciano un istante.
L’attesa al momento perdura, almeno fino al prossimo lunedì quando sul corpo del 18enne verrà effettuata l’autopsia che dirà di più sulle cause del decesso di Giulio e se ci siano stati dei ritardi nei soccorsi. Intanto il padre di Giulio, Patrizio, ha chiesto la perizia di parte per capire se ci siano anche delle responsabilità penali. Nel frattempo, dalle indagini spunta l’ipotesi di una gara clandestina.
È stato proprio il papà di Giulio D’Aliesio, che poco dopo l’incidente costato la vita al figlio, ha consegnato due video agli inquirenti. I filmati sarebbero stati girati durante la salita al “Sacro Monte” mentre Giulio era in sella alla sua moto. Secondo papà Patrizio i video “Girano tra i ragazzi che fanno queste sciocchezze”, lasciando intendere che in quel tratto di strada fosse in corso una gara clandestina.
In quei video della durata di 4/5 minuti sono immortalati gli istanti della caduta di Giulio e lo schianto mortale del ragazzo con il guard rail. Quello che ora è al vaglio dell’attività investigativa è capire se la caduta sia stata accidentale o provocata da terzi. Dopo l’impatto fatale a soccorrere per primi Giulio sono stati i suoi amici che viaggiavano a bordo di una macchina.
I giovani hanno chiamato immediatamente l’ambulanza e sono stati sempre loro ad avvertire anche la mamma del 18enne di quanto appena accaduto. La donna si è immediatamente precipitata sul luogo dell’incidente trovando già i sanitari del 118 che stavano soccorrendo il figlio. Giunti in ospedale, i medici lo hanno sottoposto alle prime cure. Ma Giulio si lamentava per i forti dolori. Poco dopo è morto.
Il 18enne Giulio D’Aliesio aveva due grandi passioni: le moto e la musica. Con la sua banda musicale tempo fa aveva vissuto un fine settimana molto coinvolgente e intenso. Il giorno prima del fatale incidente Giulio insieme agli altri musicisti, aveva condiviso un doppio servizio: prima in piazza De Gasperi durante la cerimonia dell’80esimo anniversario del primo bombardamento della città.
Poi, nel pomeriggio di quella stessa domenica a San Vittore per suonare con la banda alla processione della Madonna delle Grazie. Ed è proprio in questo contesto che un amico di banda ha raccontato un evento agghiacciante. Giulio mentre il gruppo accompagnava la statua della Madonna in processione avrebbe lasciato il suo strumento musicale ad un altro componente per inserirsi tra i portatori della statua della Madonna.
Per un po’ il 18enne ha voluto trasportare sulle spalle la Madonna in processione. Un gesto molto particolare che ora mette i brividi se si pensa che a distanza di poche ore Giulio è morto.
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