Le salme venivano spostate senza autorizzazione o distrutte per far posto ad altre nuove sepolture. 16 persone arrestate a Reggio Calabria e a Vicenza. Tra questi anche l’ex custode del cimitero di Cittanova, nel Reggino, 5 medici e un prete
Anni interi in cui nel cimitero di Cttanova, piccolo paese in provincia di Reggio Calabria, le salme dei defunti venivano spostate in altri loculi o addirittura distrutte per far posto a nuove sepolture. Le estimulazioni erano non autorizzate. I corpi dispersi oltre 460.
L’accusa ai 16 arrestati era proprio questa. I Carabinieri di Reggio Emilia, Vicenza e Milano hanno così dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta del procuratore di Palmi Emanuele Crescenti. Ma gli indagati in tutto sarebbero almeno 70.
Scandalo nei cimiteri: salme di defunti distrutte o spostate per fare spazio a nuove sepolture
Tra le 16 persone oggi arrestate dagli uomini dell’Arma dei Carabinieri anche l’ex custode del cimitero di Cittanova (Reggio Calabria), attualmente in pensione, tre imprenditori di due imprese di onoranze funebri locali, funzionari della polizia locale, un sacerdote e 5 medici legali.
Nell’operazione dei militari denominata “Aeternum”, è stata sequestrata un’area del cimitero in cui venivano le estumulazioni illegali. Tutti gli arrestati sono ritenuti, a vario titolo, coinvolti in operazioni illecite nascoste dietro la regolare gestione del cimitero comunale dove, secondo gli investigatori, avevano messo su una “gestione parallela” del cimitero rispetto a quella prevista di legge dal Comune.
A capo dell’associazione a delinquere scoperta, secondo le indagini degli inquirenti, figurano l’ex custode del cimitero di Cittanova e i tre imprenditori locali, sottoposti ora alla custodia cautelare in carcere. Tra gli altri arrestati anche 5 medici legali tra cui uno è il sindaco di Oppido Mamertina, tre agenti della polizia locale e un sacerdote.
L’inchiesta
L’inchiesta sull’estumulazioni illegali nel cimitero di Cittanova sono condotte dai carabinieri del Reparto operativo e del Gruppo di Gioia Tauro e si focalizzano intorno alla figura del 68enne Salvatore Ligato detto “Franco”, l’ex custode in pensione del cimitero Reggino.
In carcere, insieme a lui sono stati portati anche tre imprenditori di due imprese di onoranze funebri: il 61enne Francesco Galluccio, il 56enne Serafino Berlingeri il 60enne Antonino Albanese. Mentre, ai domiciliari è finito un prete di 80 anni, don Giuseppe Borelli e tre agenti della polizia locale, la 47enne Maria Cutrì, Francesco Falleti di 62 anni e Vincenzo Ferraro di 66.
Infine, come riporta l’ANSA, agli arresti domiciliari anche il titolare di un’impresa funebre Francesco Curulla, il custode del cimitero Girolamo Franconeri, il responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Cittanova, Salvatore Foti e cinque medici legali dell’Asp di Reggio Calabria: Osvaldo Casella, Domenico Mazzaferro, Arcangelo Padovano, Antonio Russo e Bruno Barillaro, tutti sessantenni.