Violenta esplosione a Casalbordino, in Abruzzo: il bilancio conta delle vittime. La dinamica dell’episodio e quali sono i rischi.
Il bilancio dell’esplosione avvenuta a Casalbordino (Chieti) parla di tre vittime. Lo scoppio è avvenuto alle ore 12.30 di mercoledì 13 settembre 2023 nella Sabino Esplodenti, in Abruzzo.
L’incendio ha colpito una fabbrica che smaltisce e recupera la polvere da sparo dalle bonifiche. E proprio nella stessa azienda persero la vita tre operai il 21 dicembre 2020: a morire in quella circostanza furono Nicola Colameo, Paolo Pepe e Carlo Spinelli.
La vicenda
Sarebbero diversi i feriti, ma il numero è ancora da quantificare. Sul posto intanto intervenuti vigili del fuoco, carabinieri e personale sanitario. Non si esclude la presenza di dispersi.
La Esplodenti Sabina è una fabbrica che si occupa del recupero di esplosivi militari. L’obiettivo dell’azienda è quella di demilitarizzare tutti i tipi di munizioni: si va dai missili alle mine, passando anche per le bombe aeree.
Si tratta di una fabbrica sottoposta alla direttiva Seveso – con tanto di adempimenti per prevenire gli incidenti – a causa proprio del rischio di incidenti. Nel dicembre 2020 morti tre operai durante la vigilia di Natale: stavano spostando una casse che conteneva razzi di segnalazione per le imbarcazioni.
Ad aprile 2021, invece, decreto di sequestro e accuse per reati di tipo ambientale. Secondo l’accusa, infatti, avrebbero stoccato rifiuti pericolosi sul terreno dello stabilimento senza averne alcuna autorizzazione.
Gli altri precedenti
Nella stessa fabbrica perse la vita il 48enne Bruno Molisani, uomo ucciso dall’innesco di una spoletta nel 1992. E anche nel 2009 due persone rimasero gravemente ferite in una esplosione.
Proprio una cassetta di razzi sarebbe esplosa per autocombustione, così da investire gli operai, ma non è comunque l’unico precedente che avrebbe causato la morte di alcuni operai.
Dall’inchiesta del 2020 è emerso come nel periodo 2012-2017 sia stata sfiorata la tragedia in almeno cinque occasioni. Erano in tutto dieci gli indagati accusati di omicidio colposo plurimo aggravato e disastro colposo, “commesso con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro“. E l’udienza preliminare era stata fissata il prossimo giovedì 14 settembre.
La nota della Cgil Abruzzo
A parlare della vicenda è Carmine Ranieri, segretario regionale Cgil Abruzzo e Molise, che ha parlato di due incidente mortali avvenuti nello stesso stabilimento, seppur a distanza di anni. “È assurdo che uno stabilimento industriale catalogato ‘ad alto rischio’ secondo la Direttiva Europea Seveso possa registrare due incidenti mortali plurimi in meno di tre anni di distanza l’uno dall’altro“, spiega il segretario della Cgil Abruzzo e Molise.
“Dopo che sul primo incidente sono state ipotizzate accuse di omicidio colposo plurimo aggravato perché commesso con la violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Si accertino subito le responsabilità di questa ennesima strage che si poteva e che si doveva evitare“, ribadisce Ranieri.