Un far west per le strade di Caivano. Nella notte uomini in sella alle moto e con il volto coperto sono arrivati per sparare, forse, a don Maurizio Patriciello. Il parroco denuncia sui social il terrore.
Un raid notturno, ieri domenica 10 settembre, poco prima di mezzanotte per le vie di Caivano. Come riporta stamani anche l’ANSA, alcuni uomini non ancora identificati: “In sella alle loro moto, sono arrivati con i volti coperti. In mano armi pesanti. Sfrecciano a tutta velocità tra i viali sparando all’impazzata”.
L’obiettivo sarebbe stato don Maurizio Patriciello, il parroco che da sempre si batte contro la criminalità. Spari e caos nel Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli, nell’ultimo mese al centro della cronaca per lo stupro di massa sulle due cuginette di 12 e 13 anni. E dopo il gravoso fatto balzato agli onori della cronaca fu proprio don Patriciello a denunciare il degrado e la criminalità giovanile, ancora una volta, con una richiesta d’aiuto alla premier Giorgia Meloni.
Immediati i provvedimenti governativi presi sulla zona malfamata con l’invio di 400 militari nell’operazione interforze denominata “Alto Impatto”. L’intendo, come riferisce il presidente del Consiglio Meloni è eliminare le “zone franche in Italia”. Ma il blitz e la “pulizia” che ne è conseguita non è piaciuto alla criminalità. Don Patriciello denuncia tutto su Facebook, di nuovo. E la paura aumenta.
Terrore e paura poco prima di mezzanotte di ieri nel Parco Verde di Caivano per un raid con colpi di arma da fuoco sparati all’impazzata da alcuni giovani incappucciati e in sella ad alcuni scooter. Almeno 19 colpi di differente calibro quelli esplosi nella notte. Secondo le prime notizie giunte, al momento non risultano danni a cose o feriti.
Le indagini da parte dei carabinieri della Compagnia di Caivano sono in corso per chiarire la dinamica del fatto e individuare gli autori del raid. La “stesa” è scattata in viale delle Margherite. A denunciare tutto su Facebook è don Maurizio Patriciello, preso di mira dalla criminalità napoletana per le sue battaglie all’illegalità.
Come riporta ANSA, il parroco scrive sul social: “La domenica volge a termine, manca poco più di un’ora alla mezzanotte. Per la gente della mia parrocchia non c’è pace. In sella alle loro moto, sono arrivati ancora una volta. Volti coperti. Armi pesanti in mano. Sfrecciano per i viali sparando all’ impazzata. Il terrore. Le ‘stese’ fanno paura. Può morire chiunque. Signore, aiutaci”.
Poi il messaggio di don Patriciello si conclude: “E voi tutti che avete criticato le forze dell’ordine e l’intervento del governo, vergognatevi. E, se avete il coraggio, venite voi ad abitare con i vostri figli al ‘Parco Verde’ in Caivano. Forza, fratelli e sorelle onesti del Parco Verde. Coraggio. Il Signore non ci abbandona”.
Non è passata neanche una settimana da quando lo Stato ha fatto vedere la sua presenza proprio a Caivano con il mega blitz interforze. L’obiettivo dell’operazione era ripristinare la legalità e chiudere le zone franche. 400 uomini impegnati nelle perquisizioni andate avanti dall’alba del 5 settembre e per l’intero giorno.
A seguito del blitz il governo di Giorgia Meloni vara il decreto legge Caivano. E arriva la stretta sui minori di 14 anni colpevoli di reati. Al centro dei provvedimenti anche severe pene per i genitori dei minori che non mandano i figli alla scuola dell’obbligo. Don Patriciello è convinto che la criminalità e la camorra possa un giorno essere debellata ma ora, come spiega in esclusiva a Notizie.com: “Da quando il governo al gran completo è stato qui, a Caivano ci sono state 3 stese in 10 giorni. Ci leggo una sfida allo Stato”.
Poi il parroco continua dicendo: “I bambini sono terrorizzati. Arrivano ad una velocità lampo. Usano mitragliette, mica pistole. Hanno il volto coperto. Quando fanno le stese, la paura è che qualche giovane che si attarda in strada ci rimetta la vita. Le 3 stese avvenute in questi 10 giorni sono state compiute con la stessa modalità…4/5 motociclette veloci dai motori modificati. E’ tutto così folle e irrazionale. Loro, anche quelli che compiono le stese, hanno fretta di scappare. La camorra vuole che Caivano resti un ghetto buio e silenzioso”
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