Fuggi fuggi generale da parte di centinaia di professionisti sanitari che si stanno dirigendo verso l’Arabia Saudita.
Medici e infermieri si guardano intorno e pensano ad un cambio di vita totale o momentaneo, così da dare una novità non indifferente ai loro portafogli e alla vita. Questo è quanto emerge in Arabia Saudita e che ha come protagonisti diversi esperti del settore sanitario.
Le testimonianze non mancano di certo, così come alcune esperienze che riguardano da vicino chi si cura ogni giorno i pazienti nelle strutture pubbliche e private. Le opportunità di lavoro ci sono, ora però è il momento di comprendere come si stia evolvendo questa nuova tendenza di trasferimento verso un altro Paese. A fare le differenza sono paghe, benefit, alloggio incluso e molto altro.
La testimonianza
Sul caso è intervenuto ai microfoni del Corriere della Sera il professor Claudio Pagano, endocrinologo e professore di Medicina Interna all’Università di Padova, che ha lasciato l’Italia e si è trasferito in Arabia Saudita.
“Volevo vivere un’esperienza all’estero, che a 55 anni è diversa da quella intrapresa dai colleghi giovani. Loro di solito partono con la famiglia o se la creano nel Paese che li accoglie e dove poi restano. Alla mia età invece si torna in patria dopo qualche anno. Sono partito per trovare nuovi stimoli, i medici non lasciano l’Italia solo per i soldi, come si pensa“, spiega.
Il professionista italiano ha spiegato di aver combattuto le prime due ondate di Covid in Italia. Pagano ha parlato di uno stipendio superiore due volte e mezzo rispetto a quello percepito in Italia, per non parlare delle tasse molto basse. ”
Non pagano i contributi, la tredicesima, la quattordicesima e nemmeno l’assicurazione sanitaria. In più devi sostenere una serie di spese per il visto, per la licenza dopo l’esame di abilitazione e altre piccole voci, che messe insieme non sono poca cosa. Poi puoi contrattare la casa, che io ho ottenuto, insieme al viaggio di andata e ritorno“, spiega.
Ma c’è spazio anche per chiarire come sia avvenuta questa esperienza lavorativa all’estero. “Quando sono stato contattato, da una società di Praga, pensavo fosse un fake. Invece mi hanno chiesto se fossi interessato a sostenere un colloquio, con una commissione dell’ospedale privato di Mouwasat, che avrebbe esaminato i candidati a Milano e a Roma. Si tratta di una catena di ospedali arabi basata sul sistema delle assicurazioni e cercava un endocrinologo“, si legge sul Corriere.
Cosa dicono i numeri
A riportare i numeri è Antonio De Palma, presidente di Nursing Up, che ha citato 550 infermieri i quali hanno già dato la disponibilità dalle prossime settimane. Si tratta principalmente di professionisti provenienti da Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
Proprio a tal riguardo, infatti, Cleveland Hospital e NMC, entrambe strutture private, vantano stipendi importanti ed esperienze di alta formazione nei vari settori della chirurgia generale, pronto soccorso, operazioni chirurgiche e pediatria.
Fra le posizioni aperte spiccano stipendi che partono da 3.400 euro per arrivare a circa 6mila, senza dimenticare alloggio pagato e benefit importanti e da non sottovalutare. Come se non bastasse, inoltre, l’azienda sanitaria saudita offre anche due viaggi pagati direzione Italia e supporto per l’integrazione in Arabia per i figli e le mogli. La nuova tendenza è in crescita esponenziale, specialmente visti gli aumenti delle paghe e le prospettive di carriera e anche di guadagno.