Domenico De Masi è il sociologo scomparso all’età di 85 anni: aveva scoperto di recente di essere malato. Causa del decesso e carriera fra tv e mondo accademico.
De Masi è il sociologo italiano morto all’età di 85 anni: lo scorso 15 agosto aveva scoperto di essere malato e di non avere molte settimane davanti a sé. Si tratta di una personalità mondo conosciuta nel mondo accademico, avendo ricoperto anche il ruolo di preside presso la facoltà di Scienze della Comunicazione a La Sapienza di Roma.
Domenico De Masi era originario di Rotello, paesino della provincia di Campobasso, si era sposato due volte e aveva due figlie dal primo matrimonio. Prima il Liceo Classico di Caserta, poi l’Università di Perugia e il conseguimento della laurea in Giurisprudenza con una tesi sulla Storia del Diritto.
La sua attività di studio principale è stata da sempre la Sociologia, fin dai tempi in cui collaborava con la rivista “Nord e Sud“. Ha insegnato presso la Federico II di Napoli, così come all’Orientale, a Sassari e alla Sapienza di Roma.
De Masi ha concentrato parte della sua attività di ricerca nella Sociologia del lavoro e delle organizzazioni, volgendo l’attenzione anche alle indagini previsionali. Classe 1938, aveva scoperto la malattia durante una vacanza a Ravello. Al Policlinico Gemelli di Roma gli avevano infatti comunicato che gli sarebbe rimasto poco da vivere.
Analisi dello sviluppo e sottosviluppo urbano, non ha inoltre disdegnato di avvicinarsi al mondo della politica, sposando le idee e i progetti del Movimento 5 Stelle. Sostenitore convinto di lavoro agile e del Reddito di cittadinanza, non senza scontri in diretta tv con chi si è professato contrario al sussidio introdotto dal partito pentastellato.
Riteneva che il sistema economico italiano, almeno quello attuale, fosse inadeguato alle esigenza di una società postindustriale, in particolare vista la necessità di porre rimedio e lottare contro povertà e precariato.
Uno dei primi a commentare la dipartita di De Masi è stato Adolfo Urso, ministero per le Imprese e il Made in Italy. Le sue parole arrivano direttamente dal social X, con tanto di ricordo per i contributi in tv e nello studio.
“Era una persona straordinaria con cui confrontarsi, aperta e mai banale. L’ho incontrato durante i miei studi in Sociologia, nel Magistero della Sapienza, in quei difficili anni Settanta, lui docente ed io studente, lui di sinistra ed io di destra. Il rispetto per le idee diverse non è mai mancato“, ha ricordato il ministro Urso. “Ci mancherai, ma hai lasciato molto, in Italia e non solo. Addio Professore“, ha concluso.
Anche Giuseppe Conte, leader dei 5 Stelle ed ex presidente del Consiglio, ha voluto scrivere un messaggio d’addio per un sostenitore e studioso del mondo che cambia e si evolve. “Non è possibile riassumere in poche righe la profonda umanità, la raffinatezza intellettuale, l’energia vitale, il coraggio e l’amore per la conoscenza di Domenico De Masi“, si legge in una parte del messaggio pubblicato su X.
“Superato questo doloroso momento, verrà il tempo di riflettere sulla sua eredità culturale, sul suo lascito intellettuale di spirito libero, mente lucida e indipendente, a servizio solo delle sue idee e delle sue convinzioni“, recita uno stralcio di quanto scritto da Conte sui social.
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