Sono 26 i medici e gli infermieri denunciati per truffa aggravata, un vero scandalo che investe nuovamente la sanità pubblica in Italia. La scoperta dei Nas sugli ospedali
Sono ritenuti responsabili di reati di falsità ideologica e materiale, truffa aggravata ed interruzione di pubblico servizio i 26 medici e infermieri denunciati dai Nas a seguito dell’esito di verifiche effettuate sulla gestione di ben 3.884 liste di attesa relative al Servizio sanitario nazionale.
Dei 26 denunciati, 13 sono gli infermieri e 13 i medici scoperti dai Carabinieri del Nas che favorivano, nelle agende dedite alla prenotazione per prestazioni ambulatoriali e visite specialistiche ed esami diagnostici, prima i propri pazienti privati e i conoscenti, poi tutti gli altri, stravolgendo, così, le liste d’attesa.
Sono ritenuti tutti responsabili di truffa aggravata, peculato ed interruzione di pubblico servizio. Dai riscontri dei Nas si è evidenziato che in 195 casi le agende di prenotazione, ovvero le liste d’attesa, erano state sospese o interrotte anche con procedure non consentite.
I controlli effettuati dal Nucleo Antisofisticazione e Sanità (Nas) dei carabinieri sono avvenuti, come riporta stamani anche il Messaggero, con l’obiettivo di accertare il rispetto dei criteri previsti dal Pngla – Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa – stilati per assicurare un accesso alle prestazioni fornite dal Servizio sanitario pubblico corretto e una giusta e tempestiva erogazione del servizio sanitario stesso ai cittadini.
Sono state verificati 1.364 strutture tra presidi ospedalieri e ambulatori delle aziende sanitarie pubblici, compresi gli Istituti di Ricovero e Cura a carattere scientifico, ma anche cliniche private convenzionate con il Sistema sanitario nazionale. Della totalità delle strutture, pubbliche e private, sono state analizzate quasi 4mila liste e agende di prenotazione per prestazioni ambulatoriali relative a diverse tipologie di visite mediche specialistiche e di esami diagnostici.
Non c’è una separazione tra Nord e Sud Italia. Le truffe delle liste d’attesa hanno abbracciato diversi casi sia nel Mezzogiorno che nelle Regioni del nord. Tra i casi più rilevanti, i Nas di Milano, Torino, Perugia e Catania hanno denunciato 9 medici per aver prediletto nelle agende prima conoscenti e propri pazienti privati, consentendo loro di accedere ai servizi sanitari immediatamente rispetto alla data di prenotazione effettiva scavalcando così le classi di priorità.
Il Nas di Reggio Calabria per l’ipotesi del reato di peculato, ha deferito 3 medici di diverse Aziende Sanitarie per aver prestato fraudolentemente servizio presso un poliambulatorio privato anche se contrattualizzati in regime esclusivo con le aziende sanitarie pubbliche. Il Nas di Perugia ha scoperto, invece che un medico radiologo pur trovandosi in malattia, svolgeva ugualmente l’attività in un altro ospedale. Sempre qui sono stati fermati anche due infermieri che svolgevano esami del sangue per un’azienda privata attestando falsi ricoveri.
L’ispezione svolta dei Nas sulla grande quantità di dati relativi alle 3.884 mila agende ha consentito, in più, di scoprire 1.118 situazioni di grave disagio nella gestione delle liste di attesa nonché del superamento delle tempistiche imposte dal Piano nazionale. Tra le cause più frequenti del superamento delle tempistiche nelle liste d’attesa sono state accertate, come riporta sempre il Messaggero: su ben 761 agende, carenze organizzative delle strutture ospedalieri e degli ambulatori, elevata carenza di organico sanitario tra medici, infermieri e tecnici di laboratorio che, unita alla mancanza di congrui stanziamenti ed attrezzature, ha determinato il rallentamento dei servizi sanitari.
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