Shabbar Abbas, padre di Saman, oggi per la prima volta in aula a processo per l’omicidio della figlia dopo l’estradizione in Italia. L’incontro faccia a faccia con lo zio della vittima dal giorno del delitto
Shabbar Abbas dopo l’estradizione dal Pakistan e l’arrivo in Italia lo scorso 31 agosto, ora può essere finalmente processato per l’omicidio della figlia 18enne Saman Abbas. L’uomo oggi dovrà condividere l’aula bunkerdella Corte di Assise del Tribunale di Reggio Emilia con lo zio della giovane. I due non si vedono dal giorno dell’omicidio avvenuto a Novellara il 30 aprile del 2021.
Il padre della ragazza di 18 anni brutalmente uccisa perché non voleva accettare un matrimonio forzato, parteciperà per la prima volta in presenza al processo che lo vede accusato del delitto della figlia Saman insieme ad altri familiari. Chiede sia fatta giustizia per la figlia e ha ribadito: “Non so chi l’ha uccisa”.
Processo Saman Abbas, al via la prima udienza in presenza con il padre Shabbar
Nell’aula bunker del palazzo di Giustizia di Reggio Emilia questa mattina c’è Shabbar Abbas. L’uomo, padre della 18enne uccisa, verrà finalmente processato in presenza per l’omicidio della figlia. Mentre, l’audizione del principale accusatore della famiglia Abbas, il figlio di Shabbar e fratello di Saman, che avrebbe dovuto essere sentito oggi su richiesta di legali di Shabbar, verrà formalmente rinviata.
E sempre oggi avverrà il primo incontro fisico tra l’uomo e gli altri imputati già detenuti in carcere: il fratello di Shabbar e zio della giovane, Danish Hasnain e i nipoti Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq. Quello che gli avvocati di Abbas, i legali Della Capanna e Servillo formalizzeranno sarà il numero di persone che dovranno essere risentite, perché ascoltati quando il principale imputato, Shabbar, era impossibilitato al collegamento dal Pakistan e per tale motivazione godeva del legittimo impedimento.
Come riporta la Gazzettadireggio, l’avvocato Servillo ha dichiarato in merito: “Dobbiamo definirli ma saranno tra i 15 e i 20, tra polizia giudiziaria e assistenti sociali”. Questo significherebbe fare un passo indietro per permettere all’imputato di ascoltare le dichiarazione dei testimoni ed eventualmente ribattere con sue spontanee dichiarazioni.
Il colloquio in carcere di Shabbar Abbas
Nell’attesa che tutto inizi, ieri i due avvocati di Shabbar Abbas hanno sentito il loro cliente nel carcere di Modena per un ulteriore colloquio durato all’incirca tre ore. L’obiettivo dell’incontro è ricostruire i fatti informando il loro assistito sulle dichiarazioni che in questi due anni sono state rilasciate dal figlio e dal fratello Danish.
Dal carcere l’uomo contesta già le dichiarazioni e la ricostruzione dei fatti accaduti quel 30 aprile 2021 così come sono stati esposti dallo zio di Saman e dal fratello minore. Il legale di Shabbar, l’avvocato Simone Servillo sottolinea che l’uomo “È entrato nel merito dei suoi ultimi due giorni in Italia, nel 2021 parlando della quotidianità nonché delle loro condizioni di vita. Ha, poi, riferito che la storia che è stata raccontata è un favola e che è falso che è una persona facoltosa”.
Poi l’avvocato conclude dicendo che Shabbar nega assolutamente che la moglie provenga da una famiglia facoltosa e che: “il fratello non è un alto dirigente di polizia, ma l’equivalente semmai di un nostro appuntato dei carabinieri. Quindi, se avesse fato parte della mafia sarebbe mai venuto a lavorare nei campi? Nega siano state fatte minacce ai parenti di Saqib (fidanzato di Saman ndr) in Pakistan: andarono da loro per sapere se aveva intenzioni serie con la figlia dopo aver visto sui social la foto del bacio e la famiglia gli ha risposto che non l’avrebbe sposata perché promesso a un’altra donna. Ora Shabbar, detenuto per l’omicidio della figlia, è emotivamente molto provato dalla carcerazione ma soprattutto dal fatto che gli hanno ammazzato la figlia”.