Kevin Laganà e il suo telefono che mostrano altri dettagli a causa dell’incidente di Brandizzo: cosa emerge e quali sono le novità.
Il grave incidente ferroviario di Brandizzo ha causato la morte di cinque operai che stavano lavorando sui binari. Lo scorso 30 agosto, infatti, un convoglio ha travolto e ucciso Michael Zanera, Giuseppe Sorvillo, Saverio Giuseppe Lombardo, Giuseppe Aversa e Kevin Laganà.
E proprio quest’ultimo – un ragazzo di 22 anni – avrebbe voluto postare sui social un video che viene definito come un “lascito” dal suo stesso fratello, con tanto di dinamica sui momenti precedenti all’impatto fatale.
Cosa è stato scoperto
Un video lasciato in bozze su una storia Instagram mostra Kevin Laganà durante i momenti precedenti all’incidente. E proprio quanto scoperto e recuperato da un parente potrebbe essere molto utile per la società che si occupa di risarcimento danni e sinistri mortali a cui la famiglia del 22enne si è rivolta.
Al momento gli indagati per l’incidente ferroviario sono Antonio Massa, tecnico della Rete ferroviaria italiana, nonché Andrea Gibin, unico sopravvissuto fra gli operai travolti e uccisi sui binari della stazione di Brandizzo. I due sarebbero stati consapevoli dei rischi corsi dai lavoratori, da qui l’esigenza degli investigatori di fare luce e accertare le responsabilità nelle sedi opportune.
E proprio dalle immagini, girate dal 22enne, si mostra il ragazzo mentre fra le risate generali scherza e fuma la sigaretta elettronica, insieme ad altri compagni di lavoro. Quel che resta, però, è la mancata autorizzazione per lavorare sui binari, cosa che il capo cantiere e il tecnico manutentore non avrebbero rispettato. Ciò è quanto ipotizza la Procura di Ivrea che ha aperto una inchiesta per fare luce sulla tragedia di Brandizzo.
Dal video consegnati dagli avvocati Enrico Calabrese e Marco Bona emergerebbero ulteriori dettagli tali da peggiorare la situazione. Nel frattempo a carico di Massa e Gibin pendono le accuse di omicidio plurimo e disastro ferroviario con dolo eventuale. Inevitabili le prese di posizione della famiglia delle vittime, in primis del fratello di Laganà.
Le polemiche del fratello di Kevin
Antonino Laganà è il fratello di Kevin e ha scelto di parlare delle immagini ai microfoni del Corriere della Sera. Un momento complicato e difficile da affrontare dopo la morte del 22enne e dei suoi colleghi. “Il video? Si commenta da solo. Per me ha il valore di un testamento. È come se mio fratello avesse voluto farsi giustizia da sé“, spiega il fratello maggiore della più giovane vittima del disastro di Brandizzo.
Il ragazzo lavora alla Sigifer, la stessa azienda di Kevin, entrambi saldatori. Si erano ritrovati in diverse circostanze a lavorare insieme fra le rotaie delle varie stazioni, ora invece la tragedia che ha spezzato la vita del 22enne. E proprio Antonino che avrebbe riconosciuto la voce di Kevin e la voce di Massa che suggeriva “se vi dico treno, andate da quella parte. Va bene?“.
Alla domanda su come si apra un cantiere e sulla presunta consuetudine di farlo durante la circolazione dei treni, però, Antonino decide di non parlare. “Sono stato convocato in Procura come testimone e su questo punto non voglio anticipare quello che dirò. Ma dirò la verità, come ho sempre fatto“, spiega il fratello di una delle vittime.
Un video giudicato dal ragazzo certamente in maniera dolorosa, alla luce della morte dei cinque operai. “Un filmato che non lascia dubbi e fa giustizia. Ha girato quelle immagini che gli mancava mezz’ora a morire, e quella stessa sera aveva mandato a mio padre il messaggio ‘ti amo’. Da una parte un testamento per far conoscere la verità, dall’altra un saluto per la persona che amava di più“, ha concluso.