Le indagini sul femminicidio di Giulia Tramontano mostrano retroscena raccapriccianti: cosa emerge sul delitto compiuto da Alessandro Impagnatiello.
Una doppia personalità utilizzata da Alessandro Impagniatiello per portare avanti due relazioni e anche le gravidanze delle due compagne (a loro insaputa non erano a conoscenza di questa situazione ndr). La sera del 16 febbraio 2023 il barman dell’Armani Cafè ha acquistato una bottiglia di cloroformio stabilizzato con amilene.
L’indirizzo di spedizione era la sua abitazione a Senago (Milano), il nome però no: aveva scelto come alias Andrea Valdi. Il pagamento di 23 euro più spese di spedizione era avvenuto con l’account PayPal, registrato proprio a nome di Impagnatiello.
La scoperta
Alla ditta aveva fornito email creata appositamente, salvata sul telefono con password annessa, a nome di una persona che in realtà non abitava in quel posto. Lo stesso Impagnatiello si è recato presso la sede Gls di Paderno Dugnano per ritirare il pacco: a Senago non avevano infatti trovato alcun Andrea Valdi. E proprio il cloroformio sequestrato dai carabinieri sarebbe stato utilizzato almeno in una circostanza.
A confermarlo ci sarebbero i messaggi di Giulia, datati 20 maggio 2023, scritti al compagno che l’ha uccisa con 37 coltellate a distanza di sette giorni. “Ho dormito molto male e mi sento drogata”, aveva scritto in un messaggio la giovane, parlando proprio con il compagno.
Proprio gli accertamenti investigativi avrebbero indicato che il cloroformio sarebbe stato pensato almeno dallo scorso 5 febbraio, ovvero da quando Giulia aveva comunicato ad Alessandro che non avrebbe abortito, nonostante il tradimento. Proprio in quella data, però, Impagnatiello avrebbe già tentato di avvelenarla con un topicida. A ribadirlo è l’autopsia e anche le chat acquisite dagli investigatori.
Giulia Tramontano, infatti, si era lamentata con la madre già a dicembre 2022, un mese dopo aver scoperto di essere incinta. “L’acqua che abbiamo preso puzza terribilmente di ammoniaca“, si legge in un altro messaggio inviato alla madre. In quel caso aveva ascoltato il consiglio, buttando l’intera confezione.
Ma l’ultima immagine di Giulia in vita è datata 27 maggio 2023 alle ore 19.06: i frame la mostrano appena scesa dalla Hyundai della suocera Sabrina Paulis che l’aveva accompagnata a casa, proprio nell’appartamento di Senago. Proprio l’indagine ha evidenziato la completa assenza di complicità da parte dei familiari di Impagnatiello nell’orchestrare il delitto della compagna.
Il racconto della sorella
Secondo Chiara Tramontano, sorella della vittima, l’arrivo del piccolo Thiago “sarebbe stato d’intralcio alla sua ambizione lavorativa: voleva fare degli investimenti immobiliari e consapevole delle spese che poteva portare un bambino, non era d’accordo di averlo“, ribadisce la sorella della vittima, ascoltata dagli investigatori. E proprio per questo, infatti, Impagnatiello avrebbe eliminato Giulia e il bimbo ancora in grembo.
Progetti economici e soldi al centro delle attenzioni di Impagnatiello, ma c’è tanto altro avrebbe “ostacolato” l’azione del barman. La gravidanza avrebbe infatti messo a rischio tutto, da qui le liti e le prospettive di possibili pagamenti degli alimenti, cosa che Alessandro faceva già con la madre del suo primo figlio, avuto da una precedente relazione.