Per la strage ferroviaria di Brandizzo sono morti cinque operai, uccisi da un treno in corsa. Sono due le persone indagate: il punto sull’attività degli investigatori. Tutti i dettagli.
Sulla tratta della linea ferroviaria Milano-Torino, all’altezza della stazione di Brandizzo, un treno in corsa ha investito e ucciso sul colpo cinque operai. I tecnici stavano lavorando per sostituire alcuni metri di binari, improvvisamente l’impatto a circa 160 km/h.
Intanto sono due gli indagati per la tragedia accaduta in Piemonte: si tratta del capocantiere della Sigifer, Andrea Girardin Gibin, insieme all’addetto di Rete ferroviaria italiana Antonio Massa.
Secondo quanto ricostruito di recente, ci sarebbe ancora da definire più di qualche dettaglio in seguito alla morte degli operai Kevin Laganà, Michael Zanera, Giuseppe Sorvillo, Giuseppe Saverio Lombardo e Giuseppe Aversa. Antonio Massa avrebbe intanto dichiarato di “aver schiantato la vita di cinque persone“, ribadisce ai colleghi, così come riportato dal Corriere della Sera.
L’uomo è iscritto nel registro degli indagati e sarebbero al centro delle indagini per presunte “gravi violazioni di sicurezza“. “Pensavo che il treno fosse già passato“, ha ribadito dinanzi agli investigatori. Per quanto riguarda l’altro indagato, invece, Girardin Gibin è il caposquadra che si è salvato dopo lo schianto mortale avvenuto a non molta distanza.
Nessuna colpa, invece, per i due macchinisti del treno, che avrebbero rispettato le disposizioni. “Da quanto ci risulta non hanno alcuna responsabilità. Avevano avuto l’autorizzazione e sono andati, senza che sia intervenuta alcuna segnalazione contraria per la quale avrebbero dovuto fermarsi. Disposizioni che dovevano arrivare da chi coordina il passaggio dei treni e la stazione dei lavori“, ha spiegato la procuratrice di Ivrea, Gabriella Viglione.
La Procura di Ivrea crede che se le procedure fossero state eseguite per figlio e per segno, la tragedia non sarebbe avvenuta. Questo è quanto emerge dai primi atti d’inchiesta che punta a fare luce sull’incidente di Brandizzo. Un treno in transito sui binari, proprio sulla linea convenzionale, ha travolto e ucciso i cinque operai che stavano lavorando.
Non si escludono altre persone iscritte nel registro degli indagati, cosa inevitabile vista l’inchiesta ad ampio raggio. Intanto per l’incidente risultano indagati i due sopravvissuti all’incidente. Si tratta di Antonio Massa, 46enne di Torino e addetto al cantiere di Rfi, insieme al 52enne di Vercelli Andrea Girardin Gibin: quest’ultimo è capocantiere della Sigifer, azienda che si sta occupando dei lavori di manutenzione sui binari.
“Sono emerse gravi violazioni della procedura di sicurezza al momento dell’incidente. Non ci sarebbe stata l’autorizzazione a lavorare sui binari al momento del passaggio del treno“, ha spiegato la procuratrice capo di Ivrea, Gabriella Viglione. Probabile che il fascicolo – inizialmente aperto per disastro e omicidio colposo – passi a ipotesi di eventuale dolo. Con questo cambiamento, infatti, la posizione degli indagati potrebbe cambiare in maniera considerevole.
Ascoltati intanto Marcello Pugliese e Francesco Gioffrè, i due macchinisti del treno in transito, ascoltato dagli inquirenti come persone informate sui fatti. “Si è rischiata una situazione ancora più grave, perché se il convoglio fosse passato dopo la rimozione dei binari, prevista nel corso dei lavori di manutenzione, sarebbe deragliato“, ha confermato la procuratrice Viglione.
Ancora invece da chiarire quando si potranno celebrare i funerali delle vittime. Si dovranno prima tenere i test del DNA, nel tentativo di identificare i resti degli operai morti, a seguire invece l’ultimo saluto alle vittime di Brandizzo. Intanto sono stati creati dei fondi di solidarietà, utilizzando anche le trattenute economiche dello sciopero, registrato durante la giornata di sabato 2 settembre.
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