Dopo l’episodio di Palermo arriva un altro stupro a Coivano: denunciano i genitori delle bambini di 10 e 12 anni: l’allarme è gravissimo, così come i dettagli sul caso.
La madre di una delle cugine, vittime della violenza sessuale avvenuta a Caivano, in provincia di Napoli, ha rilanciato a mezzo stampa un commento di dolore per poter riavere a casa sua figlia. Un dramma che ha come protagoniste involontarie due ragazzine di 10 e 12 anni.
Un gruppo di sei ragazzini le ha violentate e adesso l’orrore sarebbe improvvisamente emerso. “Restituiteci nostra figlia“, ribadisce la donna. Le giovane avrebbe subito abusi per diverse volte nell’arco di vari mesi. Questa è l’ipotesi di due cuginette di 10 e 12 anni che hanno subito violenza nel Parco Verde della cittadina campana.
Le attività investigative procedono con il più stretto riserbo, specialmente vista la delicatezza del caso e l’età delle due ragazzine. Al centro delle indagini ci sarebbe un gruppo – composto da una quindicina di ragazzi, quasi tutti minorenni – coinvolti nella vicenda, seppur a vario titolo.
Sotto i riflettori degli inquirenti ci sarebbe un gruppo, composto da una quindicina di giovanissimi, quasi tutti minorenni, coinvolti a vario titolo nella vicenda. Alcune delle violenze potrebbero essere state riprese con telefoni cellulari: una decina gli apparecchi sequestrati su cui sono in corso verifiche.
Intanto il tribunale dei Minorenni di Napoli ha dato seguito all’udienza per l’allentamento delle due bambine, vittime di abusi e violenze a Caivano. Ora, invece, è stato ordinato un percorso di sostegno per le giovanissime, con tanto di supporto di uno psicologo. L’obiettivo è valutare la reintegrazione delle famiglie delle ragazzine.
L’avvocato Angelo Pisani è il legale della famiglia di una delle vittime che ha parlato di una vicenda dolorosa e sconvolgente. “Tutti i giovani e non di meno gli adulti che vivono in quel contesto degradato dovrebbero essere sottoposti a un analogo percorso psicologico e socio relazionale“, chiede l’esperto in materia di legge.
Intanto gli investigatori vorrebbero scoprire elementi utili alle indagini dai cellulari sequestrati, così come disposto dalla Procura di Napoli. Circa una decina i dispositivi mobili: l’intenzione è quella di raccogliere materiale che possa risolvere i tanti dubbi. Caccia alle chat ed eventuali tracce video.
La madre di una delle cuginette abusate a Caivano ha deciso di parlare ai microfoni de Il Messaggero, raccontando di vivere una vicenda alquanto dolorosa. “In questo momento voglio solo due cose: che mia figlia torni da me, perché non sopporto la sua mancanza. E poi chiedo giustizia. Chi ha fatto tutto questo male paghi le sue colpe e non resti impunito“, spiega la donna.
Attualmente la ragazzina si trova in una casa famiglia, ma la madre chiede di poter stare con lei e affrontare un momento estremamente doloroso. “Pur sapendo i rischi che si corrono vivendo qui, in questo ambiente, non avrei mai potuto immaginare che fosse potuto succedere questo, che si fosse arrivati a tanto“, denuncia la madre della ragazzina minorenne.
La donna ha ribadito di aver sempre controllato le amicizie della figlia, il modo di vestirsi quando usciva e tutto il resto. Il suo appello è quella di una mamma che chiede giustizia per quanto fatto.
“Devono essere puniti tutti. Una cosa è certa: io non riesco più a sopportare l’idea di dover continuare a vivere in questo posto. Qui c’è un inferno, e serve solo tanta luce. Abbiamo sempre avuto fiducia nelle istituzioni, che però qui al Parco Verde come politica sono sempre stati assenti“, denuncia.
Evidente la rabbia della donna che chiede al branco di guardarsi allo specchio e di accorgersi dello “schifo” compiuto. “Siete vigliacchi. Non so come perdonarli. Non riesco nemmeno a pensarci in questo momento“, ribadisce al Messaggero.
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