I nomi delle dieci vittime dell’aereo di Yevgeny Prigozhin sono stati diffusi: le loro storie, cosa lasciano e perché si trovavano a bordo del velivolo. I retroscena sul caso.
Sette passeggeri, due piloti e una hostess sono morti a bordo dell’Embraer Legacy 600 precipitato lo scorso mercoledì 23 agosto a Tver. Il velivolo stava compiendo un viaggio fra Mosca e San Pietroburgo, poi la caduta e le fiamme diventate virali sui social.
Nulla da fare per le dieci persone a bordo: i loro corpi sono stati recuperati ” ricomposti”, così come ribadito dal servizio di sicurezza russo. Fra le vittime c’è anche Yevgeny Prigozhin, capo dei mercenari Wagner, ma non è l’unico della lista delle vittime accertate dopo lo schianto del velivolo a terra.
Rosaviatsija è l’aviazione moscovita che ha diffuso la lista con i nomi delle vittime causate dal presunto “incidente” in Russia. Molti esperti parlano di un piano apposito che ha causato non poche polemiche, specialmente alla luce del tentato golpe, fallito dai Wagner, da qui la richiesta di esilio in Bielorussia o la sottomissione al ministero della Difesa, da parte dei soldati.
L’ex cuoco di Putin è uno dei passeggeri deceduti dopo lo schianto. Fra le vittime c’è anche Dmitry Utkin, vice di Prigozhin e numero due dell’organizzazione dei mercenari. Foto con tatuaggi delle SS all’altezza del collo, immagini circolate e diventate virali ormai da tempo sui social.
Nome in codice Wagner, Utkin non ha mai disdegnato simpatie naziste, entrando nel gruppo dei mercenari nel 2013. Prima era invece tenente colonnello in una brigata delle forze speciali dell’intelligence federale russa.
Ma la lista non finisce qui perché figurano altri nomi fra le vittime, alcune delle quali rappresentanti delle più alte cariche della Wagner. Spiccano su tutti i nomi di Valery “Rover” Chekalov, Evgeniy “Makarych” Makaryan, Sergey Propustin e Aleksandr “Tot” Totmin.
Chekalov era secondo molti esperti il vice in pectore di Prigozhin alla Wagner, nonché responsabile del servizio di sicurezza del gruppo e capo della logistica. Gli Stati Uniti lo hanno sottoposto ad alcune sanzioni per “aver agito in nome o per contro di Prigozhin“, facilitando “spedizioni di munizioni in Russia“, si legge in un report pubblicato dal sito ucraino Myrotvorets.
Era anche azionista di Evropolis, società che opera in Siria e con cui il Governo aveva raggiunto accordi petroliferi. A seguire spazio al combattente 38enne Makaryan, indicato da fonti russe come la guardia del corpo di Prigozhin. Si sarebbe unito alla Wagner a marzo 2016, denominato invece con il nome di battaglia “Makar“.
Propustin era addestrato come lanciagranate ed esploratore ed era nato nel 1979: celibe, di Rostov. Insieme al 31enne Totmin, originario dell’Altai, erano due dei fedelissimi di Prigozhin: avrebbe combattuto in Sudan. Poche informazioni invece su Nikolaai Matuseev che, infatti, non sarebbe incluso nella lista ufficiale della Wagner. Brief ha comunque ribadito che a gennaio 2017 si sarebbe unito all’unità in Siria, lo si è identificato come veterano.
Infine ci sono i membri dell’equipaggio: dal comandante 51enne Aleksei Levshin al copilota 29enne Rustam Karimov, passando per la hostess Kristina Raspopova. Sugli altri passeggeri a bordo si parla di “vittime del lavoro”, ma senza altri commenti e dettagli aggiuntivi. Intanto la Wagner mostra enormi difficoltà, un duro colpo ai vertici dei mercenari russi.
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