Continua la saga Segre-Seymandi e questa volta a parlare è l’imprenditrice piemontese con la durissima lettera di risposta indirizzata all’ex fidanzato Massimo. “Era una vendetta per umiliarmi. L’anello era sparito 15 giorni prima della festa”
Dopo alcuni giorni di silenzio arriva la risposta di Cristina Seymandi alla lettera del suo ex fidanzato Massimo Segre che nel giorno di ferragosto aveva inviato La Stampa in cui il banchiere spiegava la sua decisione di rompere il fidanzamento con la donna in quel modo plateale durante la festa per l’annuncio delle nozze.
L’intera scena con tanto di lettera letta ad alta voce davanti una platea rimasta sgomenta è stata immortalata da un video poi diffuso in rete e su cui il Garante della Privacy ha avviato un’indagine. Ora Cristina Seymandi affida al Corriere della Sera, la sua voce rompendo il silenzio: “Dopo giornate di disagio che mi hanno molto provata rompo il mio riserbo sulla vicenda“.
Segre-Seymandi, Cristina rompe il silenzio “Tutto programmato”
Al Corriere della Sera l’imprenditrice torinese 47enne è un fiume in piena. Racconta la sua verità sull’accaduto che qualche settimana fa ha sconvolto l’Italia intera per la schiettezza delle parole usate dal promesso sposo in un giorno che doveva essere di unione ma che si è rivelato, a sorpresa, essere un brutto addio.
“Ieri mattina (il 15 agosto, ndr) ho potuto leggere una lettera di Massimo Segre rivolta al direttore di un quotidiano, dove, per l’ennesima volta, la mia vita e il nostro comune percorso insieme erano messe in evidenza a tutta pagina, sulla cronaca nazionale, mescolate, nell’articolo, con la pubblicità per le future iniziative imprenditoriali delle aziende del mio ex compagno (iniziative alle quali peraltro lavoravamo insieme da anni)”.
Si apre così un nuovo capitolo della guerra fredda tra l’imprenditore Massimo Segre e Cristina Seymandi, quest’ultima lasciata e umiliata alla festa pre-matrimoniale, per due presunti tradimenti. Ora l’imprenditrice parla al quotidiano con una lettera che racconta i retroscena precedenti al giorno dell’annuncio di fidanzamento. “Il nostro anello di cui non perde l’occasione di sottolineare il valore materiale specificandone le caratteristiche, anello al quale ero affezionatissima come ad una delle mie cose più care, misteriosamente sparito (guarda caso) da casa nostra 15 giorni prima di quella tristissima serata salita agli onori delle cronache, a riprova, forse, che c’è chi la vendetta la programma minuziosamente, e perversamente, con largo anticipo”.
Infine, Cristina scrive nella sua missiva: “Massimo scrive che l’amore dovrebbe essere una splendida esclusiva. Affermazione che mi stupisce sentir pronunciare proprio da lui ma sulla quale preferisco non soffermarmi, perché, a differenza sua io non sento di avere alcun diritto di erigermi nel contempo a giudice e boia degli eventuali errori delle persone con le quali percorro un pezzo di vita, emettendo un giudizio definitivo e applicando anche la massima pena, senza peraltro neppure un minimo di contraddittorio”.
L’appello di Seymandi agli uomini
Una lettera che è un pugno nello stomaco quella dell’imprenditrice Cristina Seymandi, nella quale, tra citazioni dell’ex fidanzato Massimo e spiegazioni, si rivolge anche agli uomini che sostengono Massimo e che pensano di imitare il suo gesto.
“A tutti gli uomini e donne che in futuro si troveranno nella situazione di poter decidere se divulgare o no fatti privati di una persona, per vendetta, per voglia di riscatto o per “dare la propria versione dei fatti”, ponendo però inevitabilmente l’altro in una condizione di inferiorità, di umiliazione e di dover patire una violenza psicologica”.
Poi Seymandi conclude dicendo: “Se fosse capitato a voi direste le stesse cose? Con un’ingenuità disarmante, crediamo alle parole di chi parla con tono pacato e camicia bianca elegante, senza conoscere nulla del suo passato, e per contro condanniamo per stereotipo il fatto che una donna più giovane stia con un uomo più maturo, presumendo lo faccia solo per interesse”.