L’estate dei rincari non risparmia nessuno, neanche chi chiede un semplice cucchiaino per assaggiare un dolce da condividere: il sovrapprezzo aumenta le polemiche. Non è il primo caso.
Una nuova segnalazione arriva dal web e di certo anche questa non è esente da polemica. La richiesta di due cucchiaini per assaggiare una crema catalana – da listino proposta al prezzo di 5 euro – con un sovrapprezzo di 1,50 euro.
Un utente ha raccontato sul web l’esperienza vissuta in un locale di Alba, cittadina del Piemonte molto conosciuta e apprezzata per il tartufo bianco. A riportare la notizia è stato il quotidiano La voce di Alba che ha fornito i dettagli sul caso.
Proprio il cliente, persona che ha chiesto di rimanere anonima, ha postato la foto della ricevuta e spiegato nel dettaglio quanto accaduto nella cittadina piemontese. Un dolce con l’aggiunta di 1,50 euro, motivato dalla richiesta di un altro cucchiaino, ha destato non poche polemiche sui social network. Basta soltanto questo per scatenare la polemica sul caro prezzi all’interno dei locali.
“Questi costi aggiuntivi sono corretti dal punto di vista giuridico se indicati nel menù“, spiega Massimiliano Dona, avvocato e presidente di Consumatori.it. “Dal coperto al pane passando per il taglio del toast, quella del 2023 può essere considerata senza dubbio l’estate dei balzelli folli applicati da ristoranti e pubblici esercizi ai clienti“, commenta Dona.
Evidente anche la preoccupazione di Assoutenti che ne ha parlato tramite il presidente Furio Truzzi. L’analisi verte sulle ultime polemiche generate dalle conseguenze del caro prezzi. “Oltre al caso del piattino a due euro in un’osteria di Finale Ligure, e all’extra sempre di 2 euro in un bar del comasco per tagliare in due un panino, sempre più numerosi sono i ristoranti che applicano un sovrapprezzo per la voce coperto, servizio che spesso però è inesistente. Rappresentato da tovaglietta di carta sul tavolo, come pure di carta è il tovagliolo messo a disposizione del cliente“, ribadisce Truzzi che parla di una media sovrapprezzo fra 2 e 5 euro.
Il presidente Truzzi cita anche un altro alimento come il pane. “Molti ristoratori fanno oramai pagare a parte con un costo forfettario a persona, anche se il pane viene poi portato al tavolo in un cestino in condivisione“, spiega il presidente di Assoutenti. Ma non si tratta dell’unico servizio extra visto che ci sarebbero “casi estremi di pubblici esercizi che applicano balzelli da 0,50 centesimi o 1 euro a chi paga il conto tramite Pos. Una pratica questa del tutto illegale che può portare a salate sanzioni verso gli esercenti“, conclude.
Di recente è balzato alla cronaca il caso del sovrapprezzo del bicchiere di acqua del rubinetto, pari a 20 centesimi, passando per i due euro a Finale Ligure per dividere un piatto di trofie al pesto. Non bisogna neanche dimenticare i 2 euro di sovrapprezzo per la divisione di un toast a metà, altro episodio che ha scatenato un ampio dibattito sui social.
L’estate dei rincari si fa sentire e anche queste piccole cose ne sono un esempio lampante. Gli episodi denunciati dai consumatori sono sempre più in aumento e questo non fa altro che aumentare il malcontento, da qui i post virali sui social e le polemiche generate. La stagione entra nel vivo e adesso ogni scusa è buona per denunciare i sovrapprezzi praticamente per qualsiasi cosa: nulla fa più eccezione, neanche la cosa più impensabile e inaspettata.
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