Kata è la bambina di 5 anni scomparsa nel nulla dall’ex hotel Astor, a Firenze: diverse le ipotesi vagliate, alcune delle quali veramente sconvolgenti. Il punto sulle indagini e i dubbi chi indaga sulla bambina.
Lo stabile dell’ex hotel Astor è il luogo dal quale si sono perse le tracce di Kataleya, bambina di 5 anni scomparsa nel nulla praticamente dallo scorso 10 giugno. Settimane di angoscia e nessuna notizia circa il luogo in cui sia stata portata, così come sulle reali condizioni.
Ma a distanza di oltre due mesi dalla scomparsa della piccola, avvenuta in uno stabile in cui vivevano oltre 130 persone, aumentano i dubbi e crescono a dismisura le paure. Gli inquirenti credono infatti che il rapimento sia stato organizzato minuziosamente, così da non lasciare alcuna traccia.
Nel frattempo le indagini mostrano un nuovo video – della durata di 27 secondi – durante il quale una telecamera posizionata su via Luigi Boccherini avrebbe inquadra lo stabile di Firenze. Il filmato risalirebbe alle ore 15.20 dello scorso sabato 10 giugno, giorno della scomparsa di Kata.
Le immagini mostrano la piccola mentre sale le scale esterne del palazzo, entrando nella struttura, poi sarebbe improvvisamente scesa nel cortile interno dell’albergo: qualcuno l’avrebbe chiamata? Il dubbio diventa sempre più certezza, ora però la paura aumenta con il passare delle settimane e senza alcuna novità.
La mamma al momento della sparizione non era all’interno dello stabile, al suo rientro dal lavoro non l’ha infatti più ritrovata. In quel momento la bambina era con lo zio Argenis – chiamato Dominique – l’uomo finito in carcere con l’accusa di essere a capo del racket degli affitti, nonché per il tentato omicidio di un cittadino dell’Ecuador, insieme ad altri tre peruviani.
Al momento la Procura di Firenze sta setacciando il sistema di videosorveglianza di zona, ma senza alcun esito. Ad aumentare i sospetti ci sarebbe il buco nella recinzione del giardino di un’abitazione collegata con il cortile interno dell’ex hotel. L’ipotesi di una fuga su via Monteverdi non è esclusa, specialmente visto che lì non ci sarebbero telecamere.
Le possibilità di trovarla viva diminuiscono e questo sarebbe l’ipotesi più preoccupante per famiglia e investigatori. Chi l’ha rapita potrebbe aver agito come una sorta di vendetta per quanto accaduto. I pm avrebbe anche ipotizzato un delitto e il corpo gettato nell’Arno, così come averla portata all’estero per “rivenderla” ai trafficanti di essere umani.
Si tratta di ipotesi non confermate, ma in questo caso l’Europol e l’Interpol stanno approfondendo anche questi aspetti. Il sequestro della piccola sarebbe legato alla faida interna fra gruppi di cittadini provenienti da Ecuador, Romania e Perù. E proprio per questo, infatti, il padre della bambina, uscito dal carcere lo scorso 13 giugno, si è recato di notte in un campo nomadi della periferia.
Intanto Kathrine Alvarez Vasquez, madre della bambina, ha lanciato un nuovo appello per capire cosa sia accaduto alla piccola di cui non ha notizie da mesi. “Vorrei sapere se Kata è viva, se sta bene, sono passati due mesi e stare così senza sapere nulla mi fa stare male – Chi sa di Kata mi faccia sapere qualcosa“, ribadisce sui social.
Le indagini procedono e anche dai telefoni dei familiari di Kata potrebbero emerge non poche novità. Mamma e papà di Kata non sono indagati per il sequestro della figlia, ma sono comunque rimasti nei giorni scorsi presso gli uffici dell’Arma, in attesa di completare la copia dei dati presenti nel dispositivi mobili della donna e anche di Miguel Angel Romero Chicclo (compagno della donna e padre della bambina scomparsa).
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