Marcello De Angelis interviene a gamba tesa e parla dei condannati per la strage di Bologna.
Momento delicato per Marcello De Angelis, responsabile della comunicazione per la Regione Lazio, reduce da alcuni commenti sui condannati per la strage di Bologna in cui morirono 85 persone, 200 invece i feriti. L’uomo si è detto contrario alla verità giudiziaria sulla strage per la quale furono condannati gli ex Nar come Ciavardini, Fioravanti e Mambro.
“Ma come i martiri cristiani io non accetterò mai di rinnegare la verità per salvarmi dai leoni. Posso dimostrare a chiunque abbia un’intelligenza media e un minimo di onestà intellettuale che Fioravanti, Mambro e Ciavardini non c’entrano nulla con la strage. Dire chi è responsabile non spetta a me, anche se ritengo di avere le idee chiarissime in merito nonché su chi, da più di 40 anni, sia responsabile dei depistaggi“, ha ribadito De Angelis sui social, da qui le polemiche.
Marcello De Angelis ha deciso successivamente di scrivere un nuovo post proprio su Facebook, parlando di quanto accaduto nelle ultime ore. Il giornalista ha voluto fare alcune precisazioni, chiedendo però scusa per i disagi provocati, ma ribadendo di non aver voluto mai assumere dimensioni inimmaginabili, almeno non ipotizzabili a primo acchito.
“Purtroppo sono intervenuto su una vicenda che mi ha colpito personalmente, attraverso il tentativo, fallito, di indicare mio fratello, già morto, come esecutore della strage. Questo episodio mi ha certamente portato ad assumere un atteggiamento guardingo nei confronti del modo in cui sono state condotte le indagini“, si legge in una parte del messaggio pubblicato dal giornalista sui Facebook.
Sul caso è intervenuto anche Roberto Fiore, leader neofascista di Forza Nuova, colui che a fine anni Settanta fu indicato come capo di Terza Posizione. Insieme a De Angelis, ex estremista al centro della bufera, avrebbe condiviso anche un periodo di latitanza.
“Fui io a dargli la notizia della morte in carcere di suo fratello Nanni, era il 6 ottobre 1980, il giorno dopo la tragedia che l’ha segnato per sempre. Stavamo a Roma nascosti nello stesso appartamento e non potrò mai dimenticare la sua reazione. Marcello chiuse gli occhi e cominciò a cantare piano una canzone di destra, bellissima e struggente, Biondo eroe“, ribadisce il Corriere della Sera che cita le parole di Fiore.
Marcello De Angelis è sposato con una giornalista Rai, padre di tre figli e un passato con sei mesi di carcere a Brixton (Inghilterra), nel 1989 il rientro in Italia per rispondere alle accuse di associazione sovversiva e banda armata. Fu condannato a 5 anni e sei mesi, ma ne scontò tre e uscì nel 1992.
Durante l’anno successivo fondò un gruppo musicale (270bis), articolo del Codice penale riguardante le associazioni di tipo sovversivo. Sul fronte politico, invece, si impegnò prima con Movimento sociale italiano, poi sin dal 1995 con Alleanza Nazionale.
Nel campo della comunicazione, invece, direzione del mensile Area, nel 2006 e nel 2008 rispettivamente senatore An e deputato del Popolo delle Libertà, senza dimenticare il legale con Gianfranco Fini e la conseguente decisione di non seguirlo dopo lo strappo con Silvio Berlusconi. Ha diretto anche il Secolo d’Italia, ma la sua vita è piena di vicenda extra-politiche. Sua sorella Germana è infatti la moglie di Luigi Ciavardini, terrorista dei Nar, condannato per la bomba del 2 agosto 1980. Nonostante questo, però, De Angelis ha di recente ribadito che i tre non c’entrano con quanto accaduto in Emilia Romagna.
Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, ha confermato che a breve parlerà con il portavoce Marcello De Angelis dopo le esternazioni rilanciate sui social. “Sentirò cosa mi dirà. La mia posizione, anche sulle sentenze, l’ho espressa ieri con chiarezza. De Angelis ha commesso un errore importante parlando in termini di certezza, anche se a titolo personale“, spiega il presidente.
Rocca non ha fatto alcun annuncio, ma ha precisato degli aspetti che riguardano la vicenda di De Angelis. Sta di fatto che le sue dichiarazioni diffuse online hanno fatto scalpore, anche sul fronte dei massimo vertici della politica nazionale. “Farò le mie valutazioni, ma lui non ha alcun ruolo politico nell’amministrazione regionale. Io mi sento spessissimo con Meloni: mi ha chiesto di chiarire e certamente non era felice per quanto accaduto“, ribadisce il responsabile della Regione Lazio durante un evento tenuto a Latina.
Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni non ha preso bene le esternazioni di De Angelis e ne avrebbe già parlato con Rocca. “Mi sento spessissimo con la Meloni, abbiamo avuto modo di sentirci: mi ha chiesto di chiarire e certamente non era felice per quanto accaduto“, non nasconde De Angelis parlando con i cronisti.
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