A quasi due mesi dalla scomparsa di Kataleya, arriva una svolta nelle indagini con l’arresto dello zio della bambina peruviana. Ma l’uomo non è solo, in carcere anche altri tre uomini
Kata è svanita nel nulla lo scorso 10 giugno dall’ex hotel Astor di Firenze. Dallo scorso giugno le indagini della Squadra Mobile sono partite alla ricerca di indizi concreti che portassero al ritrovamento della piccola bambina di 5 anni ma ogni pista battuta dagli investigatori non ha portato al ritrovamento della bimba.
Intanto sono trascorsi quasi due mesi e Kata non si trova. Ma i controlli a tappeto da parte degli investigatori non si sono mai fermati ed ora arriva, finalmente una svolta nel caso con l’arresto dello zio della bambina. Ma a finire in manette non è solo lui. La polizia ha, infatti, arrestato altri tre uomini.
Kata: arrestato lo zio e altri 3 uomini. Le accuse
E’ finito in carcere lo zio della piccola Katelaya, scomparsa dall’ex struttura occupata di Firenze lo scorso giugno. Insieme all’uomo sono finiti in manette anche altri tre uomini: tutti accusati di essere tra i responsabili del giro di racket delle stanze dell’ex hotel Astor e del raid punitivo contro due occupanti che si sarebbero rifiutati di pagare l’affitto delle stanze.
Le accuse a loro carico, come riporta il Messaggero, sono dunque di estorsione, tentativi di estorsione e rapina, tra il novembre 2022 e il 28 maggio 2023, e di tentato omicidio e lesioni gravi, ai danni di alcuni cittadini peruviani che occupavano la struttura abusivamente. Intanto, gli uomini dell’Arma dei Carabinieri di Firenze hanno anche perquisito la mamma e il papà di Kataleya che però non sono indagati: si tratta secondo i militari di una “perquisizione conto terzi”.
Secondo quanto emerge dalle indagini, i reati compiuti dai 4 indagati, rientrano nel contesto di un’illegittima attività di compravendita del diritto di occupare le stanze della struttura con il ricorso, anche, delle minacce. Ogni camera costava dai 600 ai 700 euro.
Il raid punitivo agli occupanti dell’ex hotel Astor
Il raid punitivo avvenuto lo scorso 28 maggio da parte dei quattro indagati nei confronti di alcuni occupanti dell’hotel Astor, è stato attuato con un pestaggio utilizzando una mazza da baseball. I 4 avrebbero minacciato di morte una coppia di connazionali (peruviani) se non avessero lasciato la stanza. Gli aggressori si erano poi rivolti agli occupanti di un’altra stanza sempre con minacce e violenza. Poi, incappucciati, sono ritornati nella camera della coppia di connazionali ma uno di questi per timore di ripercussioni fisiche si era appesa con le mani al davanzale della finestra nell’intendo di scappare dai suoi aguzzini, cadendo poi a terra. L’evento, secondo gli investigatori, potrebbe essere strettamente legato alla scomparsa avvenuta poco dopo della bambina.
Dopo la scomparsa di Kataleya, tra il 17 e il 18 giugno, cinquanta agenti della Squadra Mobile della Questura di Firenze hanno eseguito il decreto di sequestro preventivo, emesso dal giudice delle indagini preliminari, su richiesta della Dda di Firenze all’ex hotel Astor. Tali iniziative giudiziarie si collocano nella ricerca investigativa atta ad individuare i responsabili del sequestro della bimba di 5 anni.
E sempre nell’ambito delle indagini della Direzione distrettuale Antimafia di Firenze sono stati eseguiti, da parte del Nucleo Investigativo dei carabinieri del Comando Provinciale fiorentino, 10 decreti di perquisizione nei confronti di più familiari di Kata in qualità di terzi non indagati.