Sarebbero oltre 100 i politici e i vip spiati, fra questi anche il ministro Crosetto da cui sono partite le segnalazioni: cosa emerge e perché l’inchiesta resta alquanto delicata.
L’inchiesta sul dossieraggio parte proprio da Guido Crosetto, attuale ministro della Difesa, che ha denunciato la rivelazione dei propri dati personali. A parlarne è Raffaele Cantone, procuratore di Perugia, che ha spiegato come sia partita l’indagine. Sarebbero oltre cento i vip e i politici finiti nel mirino di un dossier non consentito: nei guai un esponente della Guardia di Finanza.
“Da aprile l’ufficio sta proseguendo in assoluta riservatezza le indagini preliminari, che si sono ovviamente estese rispetto all’ipotesi originaria di violazione di notizie riservate in danno del ministro Crosetto. E sono già state sentite numerose persone ed esaminata una rilevante quantità di documenti“, ha spiegato Cantone in un comunicato. I presunti accessi non autorizzati alle banche dati, effettuati per altrettante ipotetiche attività di dossieraggio, avrebbero coinvolto esponenti di spicco della politica e dell’imprenditoria.
Chi sono i protagonisti
Di recente sarebbero infatti diverse le notizie circolate su ex presidente del Consiglio come Giuseppe Conte e Matteo Renzi, senza dimenticare Francesco Totti e Rocco Casalino (ex portavoce del leader del Movimento 5 Stelle). Attualmente, però, l’indagine non sarebbe incentrata su questi nome, ma ce ne saranno comunque altri. L’ipotesi di un’inchiesta ad ampio raggio non è esclusa, specialmente se dovesse verificarsi un collegamento fra attività dell’indagato e le informazioni diffuse.
Il tenente della guarda di Finanza, Pasquale Striano, sarebbe infatti indagato nell’inchiesta sul dossieraggio abusivo che riguarda esponenti della politica nazionale. Si sarebbe tenuta prima una perquisizione e poi un interrogatorio, così come riportato dal Corriere della Sera. L’esponente delle forze dell’ordine ha ribadito di aver operato in maniera lecita, in base ad un protocollo della Dda, spiegando di lavorare su richiesta di Antonio Laudati, sostituto procuratore che a quei tempo si occupava del Servizio Sos.
Striano avrebbe spiegato di essere autorizzato a muoversi fra le banche dati per cercare informazioni utili alle varie Procure. Il finanziere ha ribadito che avrebbe operato sulla base di accertamenti investigativi, anche di propria iniziativa, sulla base delle Sos che vengono trasmesse alla Guardia di Finanza. Si tratta di segnalazioni che a sua volta sarebbero smistate alla Direzione nazionale antimafia. In realtà, però, si tratterebbe di una scelta, quella del finanziere, che non acerbe dato il via ad alcuna indagine, così come nemmeno richieste dalle Procure.
Le Sos sono le segnalazioni che gli istituti di credito fanno alla Banca d’Italia quando ci sono sospetti su tentate operazioni di riciclaggio, finanziamento del terrorismo o fondi provenienti da attività criminosa.
I motivi
Il tenente Pasquale Striano è indagato sul dossieraggio abusivo dei politici, ma il ministro Crosetto va oltre. Il responsabile del ministero della Difesa avrebbe infatti parlato di “pezzi dello Stato” che “volevano colpire la nascita del nuovo Governo”. L’uomo avrebbe indagato su due fratelli, considerati vicini alla malavita, che risulterebbero soci, insieme a Crosetto, in tre diverse aziende. A riportare la notizia è il quotidiano La Verità.
L’uomo intanto si difende e parla di dati recuperati e utilizzati per l’attività quotidiana di lavoro, volta ad accertare un presunto sospetto di riciclaggio, ma che non avrebbe riguardato in prima persona il ministro Crosetto. Nel frattempo il finanziere, già spostato per un altro incarico, è stato indagato con l’accusa di accesso abusivo al sistema informatico. L’inchiesta intanto prosegue e non si escludono nuovi risvolti a stretto giro.