Il 13 settembre è il giorno del nuovo iPhone. L’azienda dovrebbe presentarlo dopo l’estate: le previsioni di Apple, però, sono al ribasso.
Il 13 settembre dovrebbe essere il giorno di iPhone 15. La nuova creatura della Apple prenderà forma e verrà presentata ufficialmente. Non mancano i curiosi, di pari passo con gli esperti, che vorrebbero dire già la loro in merito. Una forma migliore, titanio e retina per lo schermo, poi la fotocamera migliorata e le solite funzioni mozzafiato.
Nel senso di particolarmente innovative, poi il gusto resta soggettivo, a cui ha abituato la Apple. La Mela più famosa del mondo ha sempre fatto da apripista per il futuro. Basti pensare che il concetto di smartphone parte da lei. Tutti si sono adeguati, con il tempo e le risorse. A tal proposito, l’unico problema da Cupertino è sempre stato il prezzo.
iPhone 15, a settembre il lancio: Cupertino teme l’effetto boomerang
Decisamente troppo alto. Questa volta, per i comuni mortali, quelli con uno stipendio normale, ancora di più: la paura del colosso è che – a fronte di tutte queste migliorie prospettate – il prezzo sia davvero eccessivamente proibitivo. Il rischio è quello che l’oggetto (non solo in Italia) possa rimanere invenduto.
Sorte diversa per 14 e 14Max che invece hanno trovato la giusta collocazione, così come la versione Pro. La casa produttrice, quindi, sta cercando una serie di soluzioni alternative. Come fece con l’SE qualche anno fa. Il telefono nuovo era il 12, ma c’era anche la versione “economica” sotto la dicitura SE.
Le alternative
Stesso processore, ma ridimensionato. Leggermente, non in maniera totale. Scelta necessaria per allargare il mercato. Quando un prodotto è troppo di nicchia, il rischio è che non lo compri nessuno. Va bene l’esclusività, ma dipende sempre dal prezzo. Altrimenti resta sugli scaffali, e nel caso della Apple non è una buona notizia.
Sia sul piano della produttività, ma anche proprio rispetto alla reputazione del marchio. Inarrivabile sulla carta, ma sempre aperto a chiunque. Basti pensare che la Apple fu la prima a partorire applicazioni utili alle persone con disabilità. La stessa lungimiranza, adesso, la deve avere con un altro tipo di consumatori: i meno abbienti. La Mela fa gola a tutti, l’obiettivo è concederne un morso anche a chi l’ha sempre vista da lontano senza doversi pregiudicare il resto del menù.