Buffon lascia a 45 anni. Addio al calcio del portiere più longevo in Italia, le altre attività del campione.
Gianluigi Buffon lascia il calcio giocato a 45 anni. Record su record, vittorie su vittorie costellano una carriera fatta di discese, salite, sofferenze, ma soprattutto emozioni: “Finisce qua, ti ho dato tutto, mi hai dato tutto. Abbiamo vinto insieme”, scrive Buffon su Instagram.
Una vita tra Parma e Juve, con una piccola grande parentesi a Parigi per un destino che sembrava scritto con la penna. Un libro mastro sin cui il campione si è saputo destreggiare. Ora è il momento del dopo: Gigi Buffon potrebbe tornare in Nazionale, stavolta a infoltire il parco dirigenti.
Buffon lascia il calcio: cosa farà ora
Si parla del ruolo di Capo Delegazione che fu di Gianluca Vialli. Onere, onore ed esempio che Buffon è pronto a prendersi dopo una vita da primo – anzi da “uno” – in mezzo al campo. Uno sì, ma non uno qualunque: questo lo si capisce anche da altri dettagli. In primis rispetto all’influenza che ha avuto sulle persone, molti tra i portieri più talentosi di oggi (Donnarumma e Caprile su tutti) hanno preso esempio da lui.
In secundis, ma non per importanza, ci sono le attività che ha dimostrato di portare avanti anche fuori dal campo. Al centro dei suoi investimenti, attualmente, c’è la GB Holding srl: finanziaria personale di cui Buffon è socio unico. Si occupa principalmente di gestione di partecipazioni societarie e conduzione di marketing più altri servizi pubblicitari.
La società ha chiuso l’ultimo bilancio con ricavi di 883mila euro più un utile di 64mila euro, su una liquidità di 4,3 milioni. Il patrimonio netto, invece, si “ferma” ai 3,9 milioni. Cifre che non gli faranno sentire il peso del ritiro, quantomeno sul piano economico. Poi ci sarà comunque la Buffon Academy che, adesso, potrà curare personalmente. Un altro Buffon non esiste, quindi, spetta a lui – quantomeno – trovare il suo erede.
