Dopo la tragedia che ha visto la morte del 14enne Chris Abom, ucciso da un’automobile a Verona, l’autore dell’incidente alla guida della Renault resta libero. Per la procura “non si poteva arrestare”. Ecco perché
Oltre il danno la beffa. La morte del giovane 14enne Chris Abom avvenuta a San Vito di Negrar (Verona) lo scorso 31 luglio potrebbe prendere una svolta inaspettata. Infatti, dopo l’incidente mortale il pirata della strada rimane in libertà.
Secondo il procuratore capo di Verona, Bruno Bruni: “Non c’era flagranza di reato”. Il procuratore spiega, come riporta anche Open: “Se si fosse proceduto all’arresto sarebbe stato illegale. Al massimo si poteva valutare il fermo di pg. Ma, al 99%, anche questo non sarebbe stato convalidato”.
Ma dunque, il 39enne autore dell’incidente mortale rimarrà impunito? Le spiegazioni del procuratore Veronese Bruni sull’accaduto e le perplessità espresse anche sulla normativa che disciplina l’omicidio stradale: “Dal punto di vista della prevenzione non mi sembra stia dando grandi frutti, assistiamo a episodi anche più di prima”.
Rimane in libertà il pirata della strada che ha ucciso il 13enne Chris Abom. Scoppia la polemica
L’operaio 39enne alla guida della Renault Espace che ha travolto e ucciso il giovane Chris Abom, al momento, non andrà in carcere. L’autore dell’incidente, che ha anche dei piccoli precedenti fra cui spaccio di droga e guida in stato di ebrezza, è stato denunciato in stato di libertà.
La notizia della libertà del pirata della strada ha alzato non poche polemiche. E il procuratore capo di Verona ha dichiarato in merito alla decisione presa presa: “I carabinieri hanno valutato che non vi fosse pericolo di fuga. Certo, si era allontanato dal luogo dell’incidente, ma era tornato a casa, non era scappato”. Gli uomini dell’Arma hanno identificato l’uomo responsabile dell’investimento del 14enne, grazie alle telecamere di videosorveglianza che hanno ripreso il guidatore mentre si recava al lavoro alla guida della Renault Espace con il parabrezza mezzo sfondato e altri danni al cofano.
Una volta raggiunto, il 39enne ha ammesso di essere stato alla guida del mezzo, intestato alla madre, ma non di aver investito nessuno. I carabinieri hanno ritirato la patente di guida all’operaio e posto sotto sequestro l’auto. Inoltre, l’uomo è stato denunciato con l’accusa di omicidio stradale, fuga dopo incidente e omissione di soccorso.
Perché l’autore dell’incidente non è in carcere. Le motivazioni del procuratore Bruni
L’indignazione da parte della famiglia della giovane vittima è immensa dopo la sconcertante notizia che proprio l’uomo che ha travolto e ucciso loro figlio non andrà in carcere. Ma il procuratore di Verona, Bruni come riporta anche la Repubblica, ha cercato di calmare gli animi spiegandone le motivazioni.
“Il ragazzo (Chris ndr) è morto il giorno dopo rispetto all’incidente, dunque il reato si è consumato nell’arco di due giorni. Lo scontro è avvenuto intorno alle 23.30 di lunedì e in quel momento si poteva attribuire solamente il reato di lesioni personali gravi. Una volta che il giovane è deceduto, intorno alle 8 del mattino successivo, solo allora si è configurato il reato di omicidio stradale. Ma ormai la flagranza era trascorsa”.
E a chi si domanda se mai l’operaio 39enne andrà mai in carcere, il procuratore sottolinea: “In carcere ci andrà quando sarà condannato o con le misure cautelari, ma sono necessari presupposti che sono maturati solo successivamente. Altro discorso sono i provvedimenti che può prendere la Procura, che stiamo valutando ma che non posso anticipare per ovvi motivi”.
Nel frattempo il presidente della Polisportiva Negrar, Matteo Zanotti, ricorda il giovane 14enne morto lo scorso 1° agosto: “Era un ragazzo sempre con il sorriso. Dalla prossima stagione Chris Abom avrebbe giocato nella squadra Under 15. Chris è arrivato con noi fin dalla seconda elementare. Ci era stato mandato dai servizi sociali del Comune, lo abbiamo accolto a braccia aperte e si era integrato benissimo. Era un ragazzo solare e tutti lo cercavano”.