La sospensione del Reddito di cittadinanza ha creato non poche polemiche per centinaia di migliaia di persone: la posizione del ministro del Lavoro e le novità durante un Question time.
Marina Calderone è il ministro del Lavoro che ha parlato durante un Question time della vicenda legata all’abolizione del Reddito di cittadinanza. Sul possibile rischio di una forte contestazione sociale c’è già una spiegazione.
Attuale il ministro Calderone non ha segnalato indicazioni, da parte delle varie Prefetture, circa il pericolo di eventuali proteste di piazza e così anche eventuale violenza in giro per le strade.
La posizione di Calderone
Il ministro Calderone ha parlato di 39 iniziative, avvenute nel 2023, di cui soltanto tre che, però, non avrebbe manifestato particolari problemi. Si parla di una trentina di persone nei pressi della sede dell’Inps a Napoli. Da parte del ministero dell’Interno, in ogni caso, c’è la volontà di seguire “con attenzione come si evolverà la situazione“.
Calderone ha parlato al contempo di 112mila persone attivabili per motivi di lavoro rispetto ai 159mila che hanno già ricevuto il messaggio sul telefono per la sospensione del Reddito di cittadinanza.
“Sono 112mila attivabili sul patto per il lavoro e il 35% di questi mi risulta iscritto a una delle misure di politica attiva previste e quindi godrà del beneficio Sfl dal primo di settembre. Questo è l’obiettivo che il Governo non intende mancare e che è stato trascurato per anni da chi oggi, agitando gli animi, evoca disordini“, spiega il ministro Calderone durante il Question time.
La polemica di Conte
Non sono tardati ad arrivare i commenti di Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, per difendere un vero e proprio cavallo di battaglia dei pentastellati. L’attacco è diretto nei confronti della maggioranza.
“C’è rabbia, confusione sociale: state lasciando assistenti sociali, Comuni da soli e siete gli unici responsabili. State spaccando consapevolmente il Paese: avete illuso queste persone di rimpiazzare il reddito con corsi di formazione, li avete insultati chiamandoli divanisti“, ribadisce Conte durante l’intervento alla Camera.
Conte torna all’attacco e parla del Governo Meloni, sin da quando si è insediato in Parlamento. “Dopo 9 mesi abbiamo scoperto che chi non vuole lavorare è questo governo che non ha fatto nulla, divanisti siete voi! Non avete offerto nulla, corsi di formazione, sostegno alternativo, nulla, di nulla, abbandonandoli a se stessi“, ha ribadito.
Conte attacca a più riprese il Governo, guidato da Giorgia Meloni, dopo la decisione di abolire il Reddito e dare spazio all’Assegno di inclusione e ad altri provvedimenti. “Giorgia Meloni prometteva mille euro al mese e ora con un sms dice che da domani il reddito è cancellato a 169mila famiglie. C’è rabbia e confusione sociale state lasciando soli assistenti sociali Comuni, e siete gli unici responsabili, state spaccando consapevolmente il Paese“, denuncia il leader dei 5 Stelle.
Conte lancia l’affondo e chiede all’intera maggioranza di ripensarci e convocare un Consiglio dei ministri urgente per porre rimedio a questa decisione. “Bloccate questo scempio mandate un sms a tutte queste persone chiedendo scusa“, spiega l’ex presidente del Consiglio rivolgendosi all’intera platea presente alla Camera.
Una lotta politica che va di pari passo con una protesta di piazza, seppur in misure attualmente alquanto contenute. Ora il Movimento 5 Stelle difende uno dei suoi punti fermi. Dall’altro c’è, invece, la maggioranza che punta con decisione all’abolizione del sussidio e ad una sua sostituzione con l’Assegno di inclusione.