Violenta rissa con machete e arma da fuoco in un quartiere residenziale e improvvisamente scoppia il caos. A distanza di mesi d’indagine arrivano i primi provvedimenti. Sono in tutto 14 le persone identificate: cosa emerge dalle indagini.
La polizia ha disposto 14 custodie cautelari in carcere e ai domiciliari nei confronti di cittadini italiani, nonché di stranieri provenienti da Albania e dall’Africa occidentale. Si tratta di persone indiziate per rissa, lesioni gravi e aggravate, porto abusivo di arma da sparo ed esplosioni pericolose avvenute in un luogo pubblico.
Tutto sarebbe nato da una violenta rissa durante la notte fra gli scorsi 6 e 7 aprile in via Costantino Baroni, a Milano. Si tratta di una zona che collega Rozzano con il quartiere milanese di Gratosoglio.
Gli sviluppi sul caso
La polizia ha indagato in questi mesi per ricostruire l’accaduto riguardante la rissa che ha coinvolto decine di persone, con tanto di utilizzo di armi da fuoco. All’epoca dei fatti, così come emerso dagli accertamenti, un cittadino italiano ha riportato perdita di due denti, contusioni multiple a testa e volto per un totale di 15 giorni di prognosi.
Più gravi le condizioni dell’uomo albanese: codice rosso e colpi a testa e volto. Necessari in questo caso interventi chirurgici all’occhio sinistro e accertamento di un “indebolimento permanente“. Le attività d’indagine condotte dalla Squadra mobile, coordinate dalla Procura di Milano, hanno fatto luce sulla vicenda grazie alle analisi dei filmati e al racconto delle persone informate sui fatti.
Quanto avvenuto in via Costantino Baroni sarebbe la fase finale di una rissa fra bande avvenuta nella zona della periferia milanese, precisamente fra quartiere Gratosoglio e Rozzano. Proprio le indagini avrebbero permesso di ricostruire le fasi più importanti della rissa, così come la dinamica. Le bande si sarebbero scontrate proprio in strada per il controllo del territorio e per altri motivi tutti ancora da accertare nel corso dell’attività investigativa.
Due fazioni contrapposte che se le sarebbero date di santa ragione. Calci e pugni, utilizzo di un machete e botte da orbi diventate virali in seguito alla circolazione delle immagini sui vari social network. Esplosi anche alcuni colpi di arma da fuoco e conseguenti indagini anche su questo aspetto. L’esecuzione delle misure cautelari sono state diretta conseguenza anche di alcune perquisizioni fra Gratosoglio e il Comune di Rozzano: si tratta di due zone che sono praticamente confinanti.
Mesi di indagini
Le persone coinvolte avrebbero infatti iniziato a scontrarsi per strada, proprio a ridosso del centro abitato, da qui le segnalazioni dei residenti e la chiamata alle forze dell’ordine. Al loro arrivo, però, erano presenti soltanto in due: un uomo di 47 anni ricoverato successivamente in codice giallo e un altro 25enne traferito all’Humanitas di Rozzano con conseguente operazione all’occhio sinistro. Proprio le indagini hanno invece consentito di ricostruire l’accaduto.
Le indagini hanno permesso di ricostruire la dinamica dei fatti e di risalire all’identità delle persone coinvolte. Proprio durante la ricostruzione dei fatti sono state svolte perizie tecniche, analisi di telecamere e filmati, nonché testimonianze dei presenti che hanno assistito alla scena e che potrebbero fornire dettagli importanti sulla violenta rissa.
La rissa avvenuta in via Baroni sarebbe diretta conseguenza di un precedente scontro fra le due fazioni, iniziato ore prima a Rozzano, poi invece la decisione di non fermarsi alle prime schermaglie. Durante la rissa sarebbe spuntato anche un machete che ha ferito all’occhio un giovane 25enne, successivamente ricoverato d’urgenza in ospedale a causa delle gravi ferite riportate.