Roberto Saviano non avrà alcun programma sui canali Rai. L’annuncio dell’ad Sergio e le motivazioni che ci sono dietro: cosa spiegano i vertici dell’azienda sullo scrittore napoletano.
Roberto Sergio è l’amministratore delegato della Rai che ha fatto un importante annuncio nel corso di un’intervista rilasciata a Il Messaggero. Saviano non seguirà alcun programma in Rai, così come ribadito dall’ad. “Non è in palinsesto. La scelta è aziendale e non politica“, spiega.
L’esclusione di Roberto Saviano arriva a distanza di giorni dalle accuse, indirizzate a Matteo Salvini, che ha parlato di un “ministro della malavita“. Lo stesso ministro dei Trasporti aveva annunciato una querela, nei confronti dello scrittore, dopo quanto accaduto.
Il caso di Roberto Saviano arriva dopo quello di Filippo Facci, giornalista di Libero, che ha scatenato feroci polemiche in seguito ad alcuni articoli sulla vicenda di Leonardo Apache La Russa. Il giovane figlio di Ignazio La Russa, attuale presidente del Senato, è infatti accusato di violenza sessuale dopo la denuncia di una 22enne.
Fatto sta che per la vicenda di Saviano è intervenuto l’ad Roberto Sergio che ha parlato di una decisione aziendale. Intanto Pd e Movimento 5 Stelle hanno ribadito di non essere d’accordo con la decisione, da qui la scelta di protestare per l’esclusione dello scrittore di Gomorra.
Lo stesso Sergio ha parlato anche delle nuove nomine riguardanti i vicedirettori. “Perché siamo un’azienda, mai come questa volta, equilibrata e pluralista. Abbiamo anche invertito le proporzioni di genere con una presenza femminile di qualità che è del 60 % per quanto riguarda i vicedirettori“, precisa.
Nulla da fare quindi per “Insider: faccia a faccia con il crimine“, programma con quattro puntate già registrate che sarebbe andato in onda su Rai 3: niente da fare per Saviano. I suo show è stato quindi cancellato dai vertici dell’azienda e non risulta infatti fra quelli programmati durante la prossima stagione televisiva. In realtà le affermazioni su Salvini, infatti, Forza Italia ha presentato una interrogazione in commissione di Vigilanza, chiedendo proprio la sospensione del programma.
La cancellazione del programma di Saviano sarebbe stata presa non tanto per “un regolamento di conti“, quanto per l’applicazione dello stesso principio che avrebbe portato all’addio anticipato con Filippo Facci.
Alla base della decisione, presa da viale Mazzini, ci sarebbe il linguaggio del giornalista che non sarebbe di fatto “compatibile” con il Codice etico proposto dalla televisione che si occupa di servizio pubblico.
L’amministratore delegato, Roberto Sergio, non vorrebbe in alcun modo fare alcuna preferenza, ribadendo implicitamente di voler abbassare i toni. L’obiettivo sarebbe quello di togliere la Rai che arena di scontri politici, ma non è detto che ciò avvenga con successo.
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