ChatGPT è l’intelligenza artificiale che ha sorpreso tutto il mondo e che rischia di prendere il posto dell’essere umano, specialmente in alcuni settori. A che punto stanno le cose.
Se inizialmente si pensava ad una intelligenza, capace di sovvertire l’azione umana, ora invece tutto potrebbe cambiare. Diversi esperti, infatti, hanno parlato di ChatGPT come di un elemento non così intelligente, almeno non come precedentemente ipotizzato.
Da un lato si parla di “errori grossolani“, dall’altro “non capisce più quello che scrivo” oppure “dimenticare conversazioni effettuate in precedenza“. I cosiddetti smanettoni parlano di una sorta di “imbecillimento artificiale” che, infatti, potrebbe essere più di una ipotesi.
Cosa emerge
In precedenza tutto ciò era stato preannunciato da alcuni ricercatori di Berkeley e anche di Stanford, ora però a parlarne ci sarebbero anche altri esperti. Si parla di una teoria, datata lo scorso giugno, che avrebbe mostrato una minore capacità di risolvere un problema di origine matematica. Non saprebbe spiegarne il motivo, essendo anche meno in grado di scrivere un codice perfettamente funzionante.
In ogni caso, inoltre, si precisa come tutto ciò sia in una fase embrionale e quindi soggetto a possibili cambiamenti, così come contestato dalla società OpenAI che ha creato la ChatGPT. “Non abbiamo reso ChatGPT più stupida, al contrario ogni versione è più intelligente“, spiegano.
Gli utenti iniziano però a scrutare con maggiore attenzione la nuova tecnologia e quindi anche a trovarne limiti. Nonostante le spiegazioni si avrebbe però l’impressione, da parte degli utenti, fra questi anche di programmatori, che ChatGPT non sarebbe così predominante, a tal punto da diventare un vero e proprio assistente personale.
Come se non bastasse, inoltre, l’assenza di OpenAI, in merito a commenti di natura ufficiale sulla vicenda, metterebbero più di qualche dubbio agli esperti. Ad oggi non c’è alcuna risposta, in futuro si vedrà.
Le ipotesi
A tal riguardo sono già emerse le prime ipotesi. In un caso si parla di ChatGPT, concepita inizialmente come una sorta di grande test e non un prodotto invece da vendere e guadagnarci. Tutto però è destinato ad evolversi, specialmente quando ci sono in gioco possibilità di guadagno e potenziale ancora da scoprire.
Questa tipologia di assistente personale sarebbe stato un modo per creare delle aspettative, valutare il mercato e verificare le reazioni. Alcuni parlano della tecnologia come di un binario senza alcuna meta precisa, indirizzato verso l’obsolescenza e con diversi limiti.
L’altra ipotesi è di natura tecnica e mostra come diversi esperti abbiano ipotizzato qualcosa che riguarda da vicino OpenAI. Si tratta di una modifica in merito al funzionamento di GPT che potrebbe aver compresso la sua efficacia, specialmente in base alle richieste degli utenti. L’obiettivo iniziale era quello di fornire risposte più veloci, grazie ad un risparmio nel calcolo, costi e anche energia, ma fase di transizione potrebbe averne compromesso l’efficacia.
L’altra ipotesi ribadisce come le barriere della ChatGPT, nello specifico relative ai/alle possibili errori/risposte sbagliate fornite dalla tecnologia, abbiano determinato l’esigenza di alcuni filtri chiamati di prudenza, così come quello del “politicamente corretto”.
Sarebbe quindi il caso di elementi più stringenti che potrebbero aver lobotomizzato l’algoritmo che sta dietro ChatGPT, con tutte le conseguenze del caso che una vicenda del genere può causare. In questa terza ipotesi, quindi, si renderebbe la tecnologia meno pronta a dare risposte certosine e immediate.