Addio allo scontrino fiscale: l’ipotesi prende piede anche in Italia, ma la comunità è divisa.
La Francia dice addio allo scontrino fiscale. La decisione era nell’aria da qualche anno e le ragioni sono ben chiare alla comunità d’Oltralpe: la questione è ambientale, il motivo per cui gli esercenti non emetteranno più gli scontrini è legato allo spreco di carta “volante” – così l’hanno definita – pertanto i tagliandi non saranno più emessi ma ci sarà comunque un rendiconto da tenere.
Le attività saranno salvaguardate in questo modo. Le possibilità che questa tecnica venga esportata anche altrove ci sono: l’Italia è in pole, ma la cittadinanza è divisa. La paura più grande è quella derivante dalla possibile evasione fiscale. In Francia abolire lo scontrino non significa trascurare anche i registri contabili.
Francia, addio agli scontrini: presto anche in Italia?
Cosa che in Italia viene recepita difficilmente. L’evasione fiscale nella Penisola è in calo, ma si attesta ugualmente attorno al 40%. Numeri che dovrebbero far ragionare: il tema degli scontrini, in Italia, è stato affrontato più volte. Ci è voluta un’intera manovra per convincere gli italiani (ai tempi di Conte e Draghi) che fosse giusto pagare con la carta ed emettere gli scontrini.
Al punto da istituire la cosiddetta “Lotteria degli scontrini”, altrimenti nota con il nome di “Cashback” e “SuperCashback”. Iniziative che hanno provato a fermare l’evasione, ma sono state puntualmente messe in dubbio dai Governi successivi. Ecco perché in Italia ancora non è possibile pensare di abolire lo scontrino fiscale, perchè non vige un accordo unitario su quello che è il problema registrazione conti.
Più di qualcuno fatica ancora ad accettare l’idea di pagare con il Pos, pensare di abolire lo scontrino fiscale equivarrebbe ad aprire le porte dell’abisso. In Francia, per continuare con il solito riferimento, lo scontrino fiscale sarà abolito e non vietato: chi lo desidera, infatti, potrà continuare a richiederlo. Attenti all’ambiente sì, ma fino a un certo punto.