McDonald’s nella bufera: la nota azienda alimentare alle prese con la protesta dei dipendenti. Sciopero in atto.
Hamburger e patatine, sorrisi e storie di vita. Questo è McDonald’s, un posto dove chiunque si è trovato (anche in Italia) almeno una volta. Per volere dei più piccoli e magari anche per gusto personale: i panini e le patatine sono un must della catena alimentare, ma presto potrebbero essere solo un ricordo. Almeno per l’estate.
Le filiali di Bari e Casamassima hanno incrociato le braccia: sciopero per chiedere maggiori tutele. Non si può lavorare: “Il problema – spiegano i dipendenti – è il troppo caldo. Le temperature tra friggitrici e cucina sono insostenibili”. Al McDonald’s, per definizione, certe atmosfere sono all’ordine del giorno.
McDonald’s, dipendenti in sciopero: “Troppo caldo”
Il disappunto, però, nasce nel momento in cui le temperature sfiorano i 42 gradi un po’ ovunque: questo caldo emergenziale mal si sposa con un certo tipo di mansioni. Le condizioni dei dipendenti sono al limite. Quindi la protesta si anima. La Gazzetta del Mezzogiorno racconta la protesta della manodopera che da anni denuncia la mancanza di un impianto di condizionamento adeguato: “Così non possiamo andare avanti – spiegano – mancano proprio le basi”.
Le sigle sindacali di categoria si uniscono al dissenso e nei prossimi giorni sono previste mobilitazioni generali. Il caldo, com’è noto, non ha colpito solo Bari: la protesta c’è anche a Roma e in altre parti d’Italia. Non solo McDonald’s. La mancanza di condizionatori si registra anche nel Tribunale di Roma (terza Procura più grande d’Europa) e all’interno degli asili nido della Capitale.
Classi di 79-80 bambini con temperature sopra i 35° e i condizionatori non funzionano. Nella maggior parte dei casi sono proprio assenti. Ora la situazione si ripercuote anche sui colossi alimentari: o si cambia registro, oppure le friggitrici e le cucine del McDonald’s di Bari e Casamassima saranno spente per un po’. Così come i sorrisi dei bambini e, per certi versi, degli adulti.