Le indagini sull’omicidio di Thomas Bricca sono ad una svolta e adesso arrivano le conferme sugli arresti di Roberto e Mattia Toson. Il commento del padre della vittima.
Il caso del 19enne ucciso ad Alatri, in provincia di Frosinone, presenta delle novità importanti. Dopo l’omicidio dello scorso 30 gennaio è arrivata la svolta a distanza di mesi di lunghe e difficoltose indagini.
Per il delitto sono stati arrestati Roberto e Mattia Toson, rispettivamente padre e figlio, accusati di aver sparato al giovane per un possibile scambio di persona. L’intenzione sarebbe stata quella di uccidere l’amico di Thomas Bricca: la vittima e Omar Haudy avevano lo stesso giubbotto.
Le parole del padre Paolo
Le indagini hanno accertato che a sparare sarebbe stato il figlio, il padre avrebbe invece guidato lo scooter T-Max. Proprio la Procura avrebbe quindi rilevato delle forti “incongruenze” fra i racconti dei due protagonisti, nel corso dei mesi precedenti, poi la svolta con quanto rinvenuto sullo smartphone della vittima.
Inevitabile il commento di Paolo Bricca, padre della vittima, che ha parlato a distanza di qualche ora dall’annuncio ufficiale ai microfoni di Notizie.com. “Certo con oggi abbiamo fatto un passo in avanti, ma mancano ancora tante cose. Manca sì lo scooter, manca la pistola che ha sparato, ma mancano soprattutto i collaboratori di chi ha ammazzato Thomas, i complici, i pali”, ha spiegato l’uomo.
L’uomo crede però che ci siano altri tasselli da sistemare. Ci sarebbero infatti alcuni aspetti da chiarire. Paolo Bricca ha ammesso di non provare odio per chi ha ucciso suo figlio, pur stando male fisicamente visto l’accaduto.
“Li ho perdonati…che devo fare, non riesco ad odiarli. Sono più arrabbiato col sistema che con gli assassini di mio figlio. Anche se non sono mai venuti da me a dirmi ‘Ci siamo sbagliati’. Ma che dovrei fare, i presunti assassini sono ragazzi […] È colpa della droga se è successo quello che è successo“, spiega il padre di Thomas.
L’uomo ha parlato anche dei due arrestati e delle indagini che sono durate diversi mesi. Non sono mancati i momenti di difficoltà e anche di tensione. “Sono convinto che chi conduce le indagini sapesse da tempo chi fossero i responsabili, ma volevano mettere tutto insieme. Volevano prendere tutti secondo me, non solo i due arrestati oggi. Insomma volevano prove inoppugnabili, e invece…“, ha ribadito Paolo Bricca.
La svolta
Thomas Bricca è stato freddato da due persone che sarebbero saliti a bordo di uno scooter, facendo successivamente perdere le tracce. I carabinieri avevano sin da subito concentrato la loro attenzione sulla famiglia Toson, ora la notizia del loro arresto.
Roberto Toson di 47 anni e suo figlio 22enne Mattia avrebbero agito in seguito ad una discussione con Francesco Dell’Uomo, zio acquisito di Mattia, la sera precedente al delitto. Sarebbe stato picchiato da un gruppo rivale di cui faceva parte Omar Haudy, giovane di cittadinanza marocchina e vero obiettivo dei due presunti autori del delitto.
Thomas avrebbe pagato la vita con lo scambio di persona, avendo lo stesso giubbotto del vero obiettivo. Le indagini hanno ipotizzato sin da subito questo filone investigativo, ora invece la svolta con l’arresto dei due presunti assassini. Paolo Bricca ribadisce però ancora una volta che non si sarebbe fatta per luce, almeno nella sua interessa, sull’azione omicida che ha portato alla morte del suo Thomas, nonché su altri aspetti della vicenda che non sono stati ancora del tutto chiariti.